Spari davanti medicina, si segue anche la pista dell'intimidazione
01.04.2017 - 02:11
Non convince la versione fornita da V.G., il romeno di 23 anni che martedì mattina ha esploso sei colpi di pistola a salve nel centro di Latina. Gli investigatori della Questura che lo hanno rintracciato a Cisterna, dove abita con la famiglia, non credono che abbia agito per fare colpo su una ragazza che si trovava sul marciapiede nei pressi della facoltà di Medicina: prende piede l'ipotesi dell'intimidazione e la polizia indaga per risalire al destinatario di quel messaggio di piombo, ma anche per definire i contorni della vicenda. Dietro quel gesto, compiuto in pieno giorno in una zona molto trafficata del centro come la circonvallazione lato viale Carturan, i detective leggono l'intenzione di spaventare qualcuno. E di farlo appunto con un gesto eclatante, compiuto addirittura a due passi dalla Questura. Un piano, secondo i sospetti della polizia, architettato da uno o più personaggi che si muovono con padronanza negli ambienti della criminalità locale e avevano bisogno di rilanciare la loro supremazia, oppure di ottenere un effetto. Insomma, avevano bisogno di spaventare qualcuno, magari una persona che frequenta quella zona o ci lavora, ma hanno badato a non puntare i riflettori sulla vittima per evitare che le indagini portassero facilmente a loro.
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