Sette giorni dopo il decesso, ieri mattina l'agenzia di onoranze funebri ha prelevato la salma della signora deceduta il 31 marzo e rimasta nel suo letto perché il figlio non aveva i soldi per il servizio e il Comune ha ignorato ogni richiesta di aiuto. Ma la storia non è ancora finita e per quello che sta succedendo potrebbe sembrare un accanimento se non fosse tangibile l'impreparazione degli uffici dei servizi sociali, almeno per questo tipo di evento. Sia come sia già due giorni fa la polizia municipale ha intimato verbalmente al figlio della signora deceduta di riconsegnare le chiavi dell'alloggio popolare che occupava con regolare titolo legato al reddito e alle condizioni fisiche. Tutto questo mentre il cadavere era ancora nel letto. Una simile velocità non si era mai vista finora, anzi in alcuni casi (leggi vicenda dei fratelli Angelo e Salvatore Travali, rimasti nelle case popolari Ater per sei anni da occupanti totalmente abusivi) si è assistito al totale disinteresse dell'amministrazione pubblica. Per il signor Ettore (questo il nome del figlio della donna «abbandonata») invece è stata adottata una procedura rapidissima con la richiesta delle chiavi e l'ordine di lasciare libera la casa entro e non oltre lunedì mattina.
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