07.04.2017 - 12:17
Il presidente di Acqualatina Michele Lauriola
Il consiglio di amministrazione di Acqualatina considera l'eventuale acquisizione delle quote di Idrolatina da parte di Acea un cambiamento rilevante in fatto di garanzie tecniche e di gestione. Soprattutto perché non ha ricevuto informazioni sufficienti a chiarire i dubbi. Per questo il presidente Michele Lauriola ha coinvolto l'Ato 4 per attivare le procedute previste dall'articolo 29 della convenzione di gestione e l'articolo 11 dello Statuto. Ma la scelta è stata ponderata per bene, anche utilizzando un parere pro veritate rilasciato dall'avvocato Raffaele Di Raimo. E' il terzo elemento legale dopo quelli di Alberto Lucarelli e della Anea.
La documentazione è stata inviata da Acqualatina ai sindaci dell'Ato 4 in queste ore e comprende anche la due diligence che la spa ha autorizzato per l'affare Acea-Veolia-Idrolatina. Il parere dell'avvocato Di Raimo conferma l'applicabilità della clausola di gradimento posta a protezione dell'interesse pubblico e le competenze, a riguardo, sia del socio pubblico sia del Cda di Acqualatina. In seconda battuta, Di Raimo afferma che «in mancanza della documentazione necessaria per avere le corrette informazioni tecniche, il gradimento all'acquisto delle quote da parte di Acea deve essere negato». Insomma, per strade diverse il Cda di Acqualatina e i sindaci dell'Ato 4 sono giunti alla medesima conclusione: No all'ingresso di Acea.
Ma il parere legale dell'avvocato Di Raimo ha un altro passaggio rilevante: «appare quanto meno dubbia - si legge - la facoltà del socio (privato) di cedere la propria quota in virtù di gara a doppio oggetto». In pratica quello affermato anche da Alberto Lucarelli. La partecipazione può essere trasferita solo con gara pubblica. Eloquente un passaggio a pagina 38: «In estrema sintesi la vicenda evidenzia con chiarezza la contrapposizione tra, da un lato, il Consiglio di amministrazione di Acqualatina - intenzionato a valutare nel dettaglio la prospettiva offerta al servizio pubblico dalla prospettata cessione in relazione al complesso degli impegni assunti dal futuro gestore all'atto della doppia gara - e dall'altro Veolia e Acea che intendono valersi dello schermo societario costituito da Idrolatina per operare una scalata pura e semplice senza trattative né garanzie». Dunque il cda è orientato a opporsi al cambio di partner privato. Un altro punto in favore dei sindaci che stanno lottando per la ripubblicizzazione.
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