Alla fine la Volsca Ambiente è fallita. È delle scorse ore, infatti, la decisione dei giudici del Tribunale di Velletri che, contestualmente, hanno deciso di risolvere il concordato preventivo a cui la Spa - originariamente partecipata dai Comuni di Velletri, Albano Laziale, Lariano e Anzio - era stata ammessa nel 2010 in base a una richiesta dell'anno precedente.
A presentare un ricorso ai giudici di piazza Giovanni Falcone è stata la Banca Popolare del Lazio nel dicembre dello scorso anno: l'istituto di credito, infatti, era finito fra i creditori chirografari e, nella sua memoria presentata nel Palazzo di Giustizia, ha spiegato come fosse rimasta totalmente insoddisfatta rispetto al pagamento del proprio credito. La stessa, infatti, doveva ottenere dalla Volsca il 65% di 1.036.966,18 euro, con il 95% della somma riconosciuta che avrebbe dovuto essere liquidato entro il 2012 e il restante denaro entro il 2015. Alla data del ricorso, però, tali soldi non erano entrati nelle casse della banca.
Secondo i giudici veliterni, al di là delle memorie consegnate sia dalla banca che dalla società sottoposta a concordato preventivo (che, vale la pena ricordarlo, non ha nulla a che vedere con la nuova "Volsca Ambiente e Servizi"), "l'inadempimento" della Spa avrebbe "assunto la rilevanza necessaria a fondare la pronuncia di risoluzione, posto che i creditori chirografari non hanno ricevuto alcun pagamento nonostante la scadenza dei termini previsti", soprattutto per quanto riguarda la prima rata, scaduta da cinque anni.
"D'altro canto - si legge ancora nella sentenza - non appare nemmeno ragionevole prevedere, a breve periodo, un adempimento".
Tra l'altro, secondo i giudici, il pagamento dei chirografari era strettamente connesso con l'incasso del credito vantato dalla Spa nei confronti del Comune di Velletri, originariamente superiore ai dieci milioni di euro e poi dimezzato dalla commissione straordinaria di liquidazione dell'ente. Per questo motivo, è stato aperto un contenzioso che non si risolverà prima del 2020. Di conseguenza, non essendo ancora entrato alcun soldo - di quelli previsti - nelle casse della Spa in liquidazione, i giudici hanno ritenuto di dover decretare il fallimento della società, fissando l'adunanza dei creditori alle 11.45 del 4 ottobre prossimo nell'ufficio del giudice delegato, la dottoressa Francesca Aratari. Curatore, invece, sarà l'avvocato Marco Coculo.