Anche a Latina ci si muove in vista della campagna per le vaccinazioni obbligatorie. Su indicazione della Regione Lazio verrà predisposto, in largo anticipo, con l'Ufficio scolastico regionale, il "Piano finalizzato alla semplificazione degli atti derivanti dall'adozione del Dl sull'obbligo di vaccinazione per la popolazione da 0 a 16 anni". L'accordo si pone l'obiettivo di evitare e prevenire disagi alle famiglie per un possibile eccesso simultaneo di richieste ai servizi vaccinali. In base a quanto previsto dal documento le Scuole, nel pieno rispetto delle normative sulla privacy, invieranno gli elenchi degli iscritti alle Azienda sanitaria di competenza. La Asl da parte sua valuterà la regolarità della situazione vaccinale di ognuno, attiverà tutte le procedure previste per eventuale recupero del gap vaccinale e invierà i certificati direttamente alla scuole".
Morbillo sotto osservazione
I riflettori sono puntati soprattutto sull'ascesa del morbillo. Recente il caso della bimba di 9 anni di Latina, non vaccinata e deceduta al Bambino Gesù a causa delle complicanze derivanti dalla malattia. Secondo il ministero della salute la causa principale del ritorno della malattia e della sua rapida espansione, è il calo del numero delle vaccinazioni, considerate da loro la misura più efficace per la prevenire la contrazione della malattia. Riporta inoltre che proprio nel Lazio, si ricorda la regione con il numero più elevato di casi, la soglia di vaccinazione contro il morbillo (oggi inserito tra i vaccini obbligatori per legge) è ben al di sotto del 95 per cento, valore considerato quello che garantirebbe l'interruzione della sua circolazione. Queste affermazioni del ministero sono concretizzate dal fatto che la quota dei contagiati senza vaccinazione è del 90 per cento rispetto al totale.
Medici ed infermieri da vaccinare
La Regione Lazio, in prima fila da mesi come numero di casi, siamo a 1023 rispetto ai 3232 registrati in tutte le regioni dall'Istituto superiore di sanità dall'inizio dell'anno, corre ai ripari e annuncia l'avvio di una campagna di vaccinazione attiva, cioè quasi obbligatoria, per medici, infermieri e tecnici. Preoccupa il fatto che 246 operatori sanitari in Italia sono stati colpiti dalla malattia. Anche per questo motivo verranno sottoposti a vaccinazione. Nel Lazio la copertura vaccinale risulta essere superiore alla media nazionale per 13 antigeni su 16: polio, difterite, tetano, pertosse, epatite b, hib, morbillo, parotite, rosolia, menigococco V, pneumococco coniugato, menigococco B, meningococco ACYW coniugato.