Disegni tecnici ed elaborati progettuali su palazzo Caetani creati dalla Singeco ma usati in realtà dalla Tecnoteam senza titolo di concessione.
E' quello che sta emergendo dall'avviso di conclusione delle indagini firmate dal pm Giuseppe Bontempo della Procura di Latina, in merito la ristrutturazione dello storico edificio con i fondi europei del Plus che vede Giuseppe Bondì (funzionario del Comune di Cisterna), Roberto De Gennaro e Ilaria Cuomo (rispettivamente responsabile dei lavori e architetto della Tecnoteam), indagati con l'accusa di appropriazione di documenti e rivelazione di segreto industriali-scientifici.
I fatti contestati risalgono al giugno del 2013 quando la Singeco, vincitrice dell'appalto sul rifacimento di palazzo Caetani, presentò i progetti per la ristrutturazione dello storico edifico di piazza XIX marzo. La decadenza di aggiudicazione aveva estromesso la società vincitrice a favore della seconda classificata, la Tecnoteam che secondo le accuse avrebbe usato i progetti della precedente società grazie all'aiuto del dirigente del Comune di Cisterna. In Procura hanno ravvisato i margini per una incriminazione penale dopo la presentazione di un esposto da cui sono partite le indagini.
I tre professionisti sono indagati, a piede libero e in concorso tra loro. «Bondì - nella qualità di funzionario dell'ufficio tecnico del comune di Cisterna, avendo la disponibilità a seguito di incarico conferito dal comune stesso, della progettazione esecutiva della Singeco, in ordine dei lavori di manutenzione e completamento del palazzo Caetani, si appropriava di disegni tecnici ed elaborati progettuali realizzati dalla Singeco, utlizzandoli per la predisposizione degli elaborati tecnici a firma di Roberto De Gennaro e Ilaria Cuomo, dello studio associato di ingegneria Tecnoteam, al quale il Comune aveva affidato l'incarico a seguito della dichiarazione di decadenza dell'aggiudicazione definitiva dell'appalto della Singeco, con l'aggravante di aver commesso il fatto con abuso di prestazioni d'opera». Sono queste le accuse.
Adesso i tre indagati hanno venti giorni di tempo (dalla data di notifica), per presentare le proprie memorie difensive oppure chiedere di essere interrogati dal pubblico ministero Giuseppe Bontempo, titolare del fascicolo. In un secondo momento il magistrato inquirente deciderà se archiviare il caso oppure chiedere il rinvio a giudizio.