Il sindaco Bartolomeo è stato assolto dall'accusa di voto di scambio e abuso d'ufficio. Insieme a lui, erano state indagate altre tre persone, il responsabile dell'ufficio ed il beneficiario. L'indagine della procura di Cassino era partita nel 2013 in seguito ad una serie di affidamenti per la pulizia Delle spiagge di Formia dati all'associazione Impero romano. Di pochi minuti fa la decisione di assoluzione da parte del gup di Cassino. 

Questa mattina infatti dinanzi al gup del tribunale di Cassino, dott. Salvatore Scalera, si è celebrata la fase conclusiva dell'udienza preliminare per la vicenda "Impero romano" che vedeva imputati il Sindaco Sandro Bartolomeo, l'allora funzionario dell'ufficio Ambiente del Comune di Formia Gino Forte e il titolare della società "Impero romano" Gennaro D'Angiò.

Il processo, che ha conosciuto diverse fasi, anche riguardanti il tentativo di costituzione di parte civile - poi estromessa - del Movimento 5 Stelle, riguardava due capi di incolpazione: uno afferente a un'ipotesi di abuso d'ufficio, l'altro all'ipotesi di voto di scambio.

Nell'udienza di oggi il gup ha pronunciato in favore di tutti la sentenza di non luogo a procedere perché il fatto non sussiste. Recepite appieno le osservazioni dei difensori e degli imputati stessi che hanno sempre sottolineato come non vi sia stato mai alcun accordo elettorale illecito tra il dott. Bartolomeo e il sig. Gennaro D'Angiò e, di conseguenza, come gli affidamenti diretti avvenuti in favore della società "Impero Romano" da parte del funzionario Gino Forte non solo fossero conformi alle previsioni normative del Codice degli Appalti ma necessari al fine di tutelare la sicurezza e la salute dei cittadini che, nell'estate del 2013, già affollavano le spiagge del litorale formiano.

Tutti gli imputati, in particolar modo il Sindaco Bartolomeo, presente all'udienza, hanno accolto l'esito assolutorio con estrema soddisfazione essendosi vista riconoscere la piena innocenza a conferma di quanto sempre ribadito, ossia che non si sono resi autori di alcun fatto censurabile, né sotto il profilo penale che morale