Tutto avviene in silenzio, nel massimo riserbo, col sangue freddo e la discrezione che connota i protocolli militari. Ma le operazioni di ricerca dei frammenti dell'Eurofighter caduto in mare a Terracina durante l'Air Show di domenica 24 settembre, causando la morte del 36enne Capitano Michele Orlandi, si fanno ogni giorno più mirate. Ieri mattina presto è arrivata al largo la nave Anteo della Marina militare, un'imbarcazione ad alta tecnologia specializzata nel recupero dei relitti e nella neutralizzazione delle cariche esplosive in acqua. Insieme alla scatola nera e al "crash recording" dell'F-2000 che si è disintegrato in acqua, da qualche parte sul fondo si sta cercando anche il seggiolino del pilota, dotato di una carica per l'eiezione (il meccanismo di espulsione del pilota in caso di avaria) che potrebbe essere rimasto inesploso.
Ieri mattina, presso la sede dell'Ufficio circondariale marittimo di Terracina guidato dal Comandante Alessandro Poerio, Vigili del fuoco, militari dell'Aeronautica, i sub arrivati da Napoli del Comsubin, si preparavano per un'altra giornata di ricerche. È proprio alla sede della Capitaneria che si coordinano le attività, con una task force istituita su delega del magistrato Gregorio Capasso, il sostituto titolare dell'inchiesta (si indaga per disastro colposo aereo, al momento contro ignoti). Le operazioni in mare, per stessa ammissione dei militari, sono complesse.
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