L'acqua non c'è più. L'erogazione nei prossimi mesi - o, almeno, fino a quando i pozzi di Fiumicello non saranno supportati dalle Sardellane, nel comprensorio collinare - si prevede ai minimi storici. Ieri un sopralluogo congiunto tra i sindaci di Amaseno, Priverno, Roccasecca dei Volsci, Prossedi e Maenza - quest'ultimo con delega anche per Roccagorga - e i tecnici di Acqualatina ha appurato che a Fiumicello funzionano soltanto 3 pozzi su 5. Due, insomma, sono completamente asciutti. Se a questo si aggiunge che i pozzi Vòlaga riescono a fornire solo 29 litri al secondo, il quadro diventa ancora più drammatico. E, mettendo insieme il flusso di Vòlaga e quello dei 3 pozzi di Fiumicello, pare si arrivi a un massimo di 90 litri al secondo. Che è davvero poca cosa, se si considera che la sola città di Priverno abbisogna di 57 litri al secondo. Un dramma che sembrerebbe di difficile soluzione. Le cause della mancanza di acqua sono diverse: dalla particolare siccità che ha colpito il territorio alle perdite di alcuni impianti come il pozzo di Sant'Arcangelo a Maenza, a una rete idrica vecchia di decenni. Si profila, insomma, un futuro poco roseo, per non dire nero. Il sindaco di Maenza, Claudio Sperduti, ha riproposto la questione del pozzo S. Arcangelo, la cui acqua finisce nel fossato anziché nelle tubature. Il gestore ha promesso un intervento per domani. Per quel che concerne Roccagorga si sta lavorando su alcuni pozzi per trovare un minimo di acqua, visto che così come stanno le cose mancherebbero almeno 40 litri al secondo. Il sindaco di Priverno Anna Maria Bilancia ha chiesto di interrompere il via vai di autobotti dalla centrale del Caselletto, sia per non togliere acqua ai soli privernati che per i pericoli che si creano al traffico in quel punto, dove insiste anche un fontanino cui ricorrono ormai diverse persone.
Intanto, da Acqualatina arriva una precisazione rispetto a quanto pubblicato ieri su queste colonne e inerente proprio il Caselletto. «L'acqua disponibile presso il Caselletto proviene direttamente dalla centrale Fiumicello e, in base alla conformazione dello schema idraulico del Comune, prelevare acqua da Caselletto o da Fiumicello avrebbe gli stessi effetti, sull'approvvigionamento idrico di Priverno. Il servizio idrico nel Comune di Priverno, dunque, non è penalizzato da questo prelievo». Non è tutto. «La scelta di inviare autobotti al Caselletto è stata dettata unicamente dall'esigenza di evitare che si formassero code di autobotti presso Fiumicello, poiché questo avrebbe ritardato l'approvvigionamento sostitutivo a favore di Amaseno. La stessa motivazione impedisce di inviare autobotti alla centrale Sardellane: i tempi richiesti dallo spostamento dei mezzi non garantirebbe un tempestivo approvvigionamento, per Amaseno. Acqualatina - conclude la nota - ben comprende i disagi vissuti dai cittadini di diversi Comuni del territorio e, pertanto, coglie l'occasione per confermare il proprio quotidiano impegno per far fronte alla gravissima emergenza idrica tuttora in atto, con ogni mezzo disponibile».
Due pozzi su cinque sono a secco, emergenza a Fiumicello
Prossedi - La crisi idrica si aggrava sempre di più: i sindaci hanno effettuato un sopralluogo. E anche dai pozzi Vòlaga la portata è stata ridotta