Sono iniziate ieri mattina presso il carcere romano di Rebibbia le operazioni peritali che dovranno accertare le condizioni psicofisiche di Andrea Tamburrino, l'uomo è accusato di essere il responsabile della morte di Giuseppe Langella, l'autotrasportatore di Formia, con il quale divideva la villetta di via Giovenale, in località Acquatraversa, dove all'alba del 2 dicembre del 2016 avvenne la tragedia. Il Tribunale ha nominato come perito il neuropsichiatra Gaetano Raucci, mentre la difesa di Tamburrino, sostenuta dagli avvocati Pasquale Cardillo Cupo e Dalila Fleming, hanno incaricato il dottor Ottavio di Marco. La richiesta di sottoporre l'imputato a perizia psichiatrica è emersa durante l'udienza che si è svolta l'8 febbraio davanti al giudice per l'udienza preliminare Salvatore Scalera ed il Pubblico Ministero, la dottoressa Chiara D'Orefice. Nel processo si sono costituiti parte civile i familiari della vittima assistiti dal loro legale di fiducia, l'avvocato Vincenzo Macari. Una richiesta avanzata dalla difesa Tamburrino: l'esame servirà a stabilire sia se nel momento dei fatti, il 42enne fosse in grado di intendere e di volere, e sia se lo stesso sia capace o no di partecipare al processo. Un vero mistero la morte di Langella. Ancora si cerca di ricostruire la dinamica dei fatti accaduti quella notte tra il primo ed il 2 dicembre del 2016. I due amici avrebbero avuto un confronto molto acceso che purtroppo degenerò.