«Se Gesù è venuto sulla terra per portare un messaggio di pace e perdono, la famiglia di Antonietta l'ha capito, la comunità l'ha capito. Io sono stato solamente portatore di questa clemenza». Don Livio Fabiani, sacerdote della parrocchia San Valentino, ha risposto così a chi ha scelto di cavalcare la fantomatica protesta al parroco durante i funerali di Alessia e Martina, quando Don Livio ha chiesto di pregare anche per il padre delle sorelline. Un messaggio forte che per un uomo di chiesa è, e deve essere, un dovere da cui non si è sottratto. Un passaggio, però, male interpretato da chi invece avrebbe l'obbligo di fornire una corretta informazione. Evidentemente fa molto più comodo scrivere di un prete contestato che di una manciata di brusii tra seimila persone. Ma questo si era già ampiamente capito nei giorni passati, quando Cisterna si è trasformata in una Cogne o Avetrana dei giorni nostri, accogliendo orde di giornalisti da tutto lo stivale alla ricerca dello scoop. Quello accaduto dopo la funzione religiosa è stata la naturale conseguenza. E andando dritti al sodo, cioè alla contestazione, Don Livio ha risposto così: «Voi l'avete sentita? Io no. C'è stato un comprensibile brusio quando ho chiesto di pregare per il papà, ma nulla di più. Ho chiesto scusa e spiegato cosa era successo. Hanno perdonato i parenti, la mamma di Alessia e Martina. Chi siamo noi per giudicare?».