Il 15 marzo invece è fissata l'udienza relativa al sequestro delle somme di denaro che secondo la Procura è riconducibile al provento della frode. Sono state le difese di alcuni indagati a cui erano stati sequestrati i soldi e anche i conti correnti, che hanno impugnato il provvedimento emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina Pierpaolo Bortone su richiesta dei pubblici ministeri Luigia Spinelli e Giuseppe Bontempo.
La Procura aveva chiesto oltre all'applicazione della misura cautelare anche di mettere sotto chiave i conti correnti delle coop, finite al centro dell'inchiesta condotta dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza.
L'inchiesta che era nata nel febbraio del 2015 ed era stata condotta dai militari della tenenza di Aprilia, aveva portato alla scoperta di quella che il comandante provinciale della Guardia di Finanza, il colonnello Michele Bosco, aveva definito «Una staffetta tra coop». Era un sistema perfetto che ha fruttato un mucchio di denaro e che ha portato all'emissione di 18 provvedimenti restrittivi eseguiti meni di un mese fa. Il cuore dell'inchiesta infatti ha retto in blocco, salvo qualche piccolissimo ritocco, anche davanti al Tribunale del Riesame, adesso ci sarà una ulteriore appendice davanti al Riesame delle misure reali del Tribunale di Latina che si dovrà pronunciare ma questo potrebbe essere un passaggio interlocutorio per certi aspetti nell'inchiesta che di fatto è conclusa, mancano soltanto le motivazioni da parte dei magistrati romani che si sono pronunciati e poi i magistrati inquirenti quasi di sicuro intraprenderanno la strada del giudizio immediato cautelare e non è escluso anche che per qualcuno degli indagati le difese puntino ad una richiesta di patteggiamento oppure di riti alternativi.
Il caso
Super Job, il 15 marzo udienza per i soldi sequestrati agli indagati
Latina - La Procura punta sul giudizio immediato per gli indagati che sono detenuti