Una portata media che, in un anno, si è ridotta - ad agosto - di 46 litri al secondo e, nell'ultimo biennio, è precipitata dai 171 litri al secondo del 2015 fino ai 97 del 2017.
Stiamo parlando della portata di acqua prelevata dai pozzi della sorgente di Fiumicello, a Prossedi, al fine di approvvigionare, oltre al Comune citato, anche i cittadini di Priverno, Maenza, Roccagorga, Villa Santo Stefano, Giuliano di Roma e Roccasecca dei Volsci. Si tratta di dati che Acqualatina ha fornito a inizio settimana durante un vertice andato in scena a Latina, in Prefettura, e durante il quale è stato affrontato il grave problema della siccità.
Poche piogge, tanti problemi
Stando ai rilievi statistici, la diminuzione dei millimetri di pioggia caduti a Prossedi e rilevati dalla stazione meteorologica di Maenza tra ottobre 2016 e febbraio 2017 rispetto agli anni precedenti sono stati sicuramente una concausa della crisi idrica che, la scorsa estate, ha decisamente devastato il territorio lepino, con gli abitanti costretti a subire turnazioni lunghe e "processioni" verso le autobotti messe a disposizione dal gestore del servizio idrico integrato dell'Ato 4.
In particolare, sono stati poco meno di 300 i millimetri di pioggia caduti a terra, col risultato che - ad agosto - è stato registrato un deficit di 65 litri d'acqua al secondo rispetto alle necessità del territorio lepino, con un gap generale - sommando anche il territorio di Amaseno - che ha toccato i 105 litri al secondo per tutto il comprensorio.
Le prospettive
Fortunatamente, dopo due anni con inverni più soleggiati che mai, stavolta il periodo ottobre 2017 - febbraio 2018 ha visto schizzare verso l'alto il grafico dei dati pluviometrici, con ben 680 millimetri di pioggia caduti a Fiumicello, oltre a quelli che a marzo hanno decisamente rimpinguato le falde di zona.
Di fatto, però, l'arrivo della pioggia dal cielo non è la panacea di tutti i mali e, considerato anche lo stress a cui sono state sottoposte le sorgenti, il rischio di un perdurare della crisi esiste ed è anche concreto.
Per evitare che si debba assistere a tutto quanto è stato vissuto l'estate scorsa, Acqualatina ha deciso di investire pesantemente sul territorio lepino, pianificando interventi - da realizzare nei prossimi mesi - per un costo totale di dieci milioni di euro, con due milioni e 200mila già finanziati.
In particolare, tutto è iniziato l'anno scorso con l'attivazione dei pozzi Vòlaga, che - tra giugno e agosto 2017 - hanno consentito di aumentare mediamente la portata idrica della zona coi loro 45 litri al secondo (con picchi massimi di 60) e un investimento da 350mila euro.
L'obiettivo di Acqualatina, adesso, è di recuperare ben 155 litri al secondo di acqua da immettere in rete entro l'estate. Per fare questo, è in corso di realizzazione il nuovo pozzo alle Sardellane (Sezze), che avrà una portata di 70 litri al secondo e che dovrebbe essere attivato entro giugno. Il costo di quest'opera si aggira sui 250mila euro.
Chiaramente, di fondamentale importanza sono i nuovi collegamenti con le Sardellane, coi pozzi di Roccagorga e con la centrale di Fiumicello: da aprile, in tal senso, Fiumicello sarà collegata con Villa Santo Stefano (200mila euro già finanziati) e con Amaseno (300mila euro già finanziati). La condotta di collegamento fra Roccagorga e Priverno, invece, costerà 800mila euro (400 già finanziati e altrettanti garantiti dal Servizio idrico integrato) e aumenterà la portata idrica di 200 litri al secondo. Tale opera è strettamente collegata all'attivazione del campo pozzi di Roccagorga, finanziata con 300mila euro.
In più, tra giugno e agosto prossimi, anche Amaseno vedrà arrivare più acqua grazie ai nuovi pozzi e alle condotte di collegamento: opere dal costo di 800mila euro (500 già finanziati e 300 provenienti dal Servizio idrico integrato). Infine - ma non per importanza - il risanamento della condotta Sardellane - Terracina (col primo stralcio [Sardellane - Mazzocchio] quasi terminato e il secondo che vede il bando di gara in preparazione), che costerà in totale sei milioni e 700mila euro, garantendo il recupero di 40 litri d'acqua al secondo.
Il tutto, come dicevamo, per recuperare il gap dell'estate scorsa e limitare i disagi all'utenza.
Sorgenti a secco: attimi di respiro, ma i rischi restano
Le copiose precipitazioni invernali di quest'anno, purtroppo, non potranno garantire al 100% l'uscita dalla crisi idrica.
Da Acqualatina, infatti, hanno evidenziato che la situazione attuale delle falde non è poi così florida. «Lo stressante emungimento durante il lungo periodo dell'emergenza idrica - si legge nelle slide presentate in Prefettura - ha compromesso i livelli delle falde. Pertanto, si potrà pregiudicare il recupero della portata prelevata nel periodo di massima richiesta, ossia l'estate».
Dunque, cosa si prospetta per la bella stagione 2018? «Come si evince dai grafici pluviometrici - si legge ancora nelle slide -, l'ultima annualità registra un valore in crescita, ma considerando il trend negativo delle precedenti annualità e le condizioni attuali delle falde, si prevede che, nell'estate 2018, le sorgenti non potranno garantire la portata necessaria per soddisfare il bisogno minimo idrico. Si stima, per contro, che gli effetti del gap potranno essere contenuti grazie agli interventi predisposti sul territorio».
Insomma, con i nuovi investimenti la soluzione è destinata a migliorare: di fatto, però, il problema legato alla carenza idrica permane. La speranza, a questo punto, è che possa incidere nel minor modo possibile sulla vita quotidiana.