Non finisce mai la girandola di conti e trasferimenti di denaro per Fabrizio Perrozzi, cui è stato già confiscato in patrimonio di 150 milioni di euro spalmato su diverse società. Ieri mattina il giudice dell'udienza preliminare Giuseppe Cario ha rinviato a giudizio il faccendiere di Cisterna, insieme ad altre cinque persone. Tutti devono rispondere a vario titolo di aver impiegato denaro, beni e utilità di provenienza illecita, attraverso conti correnti esteri. Il 12 luglio prossimo dovranno comparire davanti al terzo collegio del Tribunale di Latima, oltre a Fabrizio Perrozzi, Maria Friederike Demski, Francesco Perrozzi, Dara Maybud Cyrus, Massimo Pignotti, Istva'n Burgya'n. Diverso per ora il percorso per altri due indagati: la posizione di Marcello Di Girolamo dovrà essere rivalutata per un vizio nella notifica della data di udienza, mentre per Alessandro Bertacchini, difeso dall'avvocato Giuseppe Padula, ci sarà il rito abbreviato il 21 dicembre 2018.
I fatti
Secondo le contestazioni Fabrizio Perrozzi, con Cyrus Maybud Dara, Massimo Pignotti9 e Marcello Di Girolamo per eludere la misura di prevenzione patrimoniale hanno attribuito «fittiziamente la titolarità e la disponibilità di denaro provento di frode fiscale commessa in Italia, quantificata in 7 milioni di euro, prima alal società di diritto americano «Switch Trade & Consulting ltd» su un conto di Credit Suisse, intestato a Switch Trade, e poi su un conto del Monte di Paschi di Siena di Latina, agenzia 4, intestato ad Adogi Immobiliare srl, di cui Di Girolamo era rappresentante legale». In prativa il frutto dell'evasione era stato portato prima in Svizzera e poi fato rientrare in Italia.
Giudiziaria
Perrozzi a giudizio per una frode fiscale da 7 milioni di euro
Latina - In tribunale con altre cinque persone per aver fatto transitare 7 milioni di euro su un conto svizzero. Processo al via il 12 luglio