L'assemblea dei sindaci dell'Ato 2 ha deciso di impugnare davanti al Tar del Lazio la nuova suddivisione degli Ambiti territoriali ottimali del servizio idrico integrato. In particolare, nelle scorse ore, su convocazione del sindaco metropolitano Virginia Raggi, i primi cittadini dei Comuni che ricadono nell'attuale Ato 2 si sono riuniti - con la guida del vice presidente vicario del Consiglio metropolitano, Gemma Guerrini - per discutere sulla formazione del nuovo Ato 6, che secondo la Regione Lazio andrebbe a staccarsi da quello in cui sono inseriti tutti i Comuni della ex provincia di Roma (a eccezione di Anzio e Nettuno). Coinvolti, in questa scissione, tutti i centri urbani dell'area dei Castelli Romani - Velletri e Lariano incluse -, ma anche quelli dei monti Lepini (con in testa Artena), dell'area Casilina e della Valle del Sacco, oltre a nove Comuni ciociari che oggi si trovano nell'Ato 5.
«I sindaci, dopo una dettagliata discussione, alla presenza dell'assessore regionale Mauro Alessandri - si legge in una nota della Città metropolitana di Roma Capitale -, hanno chiesto e votato all'unanimità il ricorso al Tar contro le tre delibere regionali (56, 129 e 152 del 2018) da presentare entro il prossimo 7 maggio, chiedendo inoltre l'immediata revoca delle stesse, ritenendole illegittime costituzionalmente come da sentenza della stessa Corte per un caso analogo nella regione Liguria. In tutti gli interventi della conferenza dei sindaci sono state sottolineate le ricadute negative che queste delibere regionali produrranno sui territori comunali, dalla diminuzione dei fondi, alla mancanza di una pianificazione utile alla programmazione degli investimenti sul territorio. Lo stesso Assessore Regionale Mauro Alessandri - conclude la nota - ha rassicurato i presenti valutando l'opportunità di riconsiderare, da parte della Regione, la revoca delle delibere contestate, così come richiesto da tutti i sindaci presenti».