«Potrei parlarvi del Latina Calcio e dei pagamenti in nero dei giocatori fatti da Maietta per il meccanismo della Salary Cup (il tetto degli ingaggi, ndr)». Prima ancora che il giudice per le indagini preliminari firmasse le ordinanze di custodia cautelare, è stato il pentito di 31 anni Renato Pugliese, da spettatore privilegiato delle vicende più oscure consumate nell'ultimo decennio, a fornire la conferma che i magistrati cercavano: la "montagna" di fondi neri prodotta dal commercialista pontino, regista dell'organizzazione smantellata con l'inchiesta "Arpalo", serviva anche per integrare gli stipendi della società sportiva nerazzurra. Una forma di doping finanziario trapelata nel corso delle indagini anche attraverso le dichiarazioni del collaboratore di giustizia che sta aiutando gli investigatori della Polizia a riscrivere la storia criminale di Latina.
Pugliese fornisce dettagli, descrive i ruoli dei personaggi che ruotano attorno a Maietta, racconta circostanze che lui stesso ha vissuto frequentando lo stadio "Francioni" e l'ambiente della tifoseria da figlio di Costantino "Cha Cha" Di Silvio, esponente di spicco quest'ultimo della criminalità latinense con una passione sfrenata per il mondo del calcio locale, al punto di vivere in prima persona le vicissitudini societarie in virtù della grande amicizia che lo lega all'ex Deputato.

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