I giudici della Corte di Cassazione hanno respinto il ricorso presentato da Paolo Ciardiello, condannato dal Tribunale di Latina con una pena leggermente ridotta in Corte d'Appello per una serie di rapine messe a segno oltre che a Latina anche in altri centri della provincia.
Il 44enne originario di Napoli, era stato condannato alla pena di 5 anni e quattro mesi di reclusione ed era stato assolto in Appello anche dal reato di sequestro di persona. L'imputato nel corso dei permessi premio di cui godeva a Velletri si era reso responsabile di una serie di rapina, di cui una avvenuta nel gennaio del 2015 quando era stato arrestato subito dopo i fatti. La sentenza impugnata ha fornito logica e coerente motivazione in ordine alla ricostruzione dei fatti - hanno scritto i giudici della Corte di Cassazione - con una valutazione delle prove (dichiarazioni di vari testimoni, individuazioni fotografiche confermate in dibattimento, visione dei fotogrammi estrapolati dal sistema di videosorveglianza) supportata da argomentazioni prive di illogicità, tantomeno manifeste, e di contraddittorietà, espresse in senso adesivo a quelle del primo giudice, con le quale sono state anche disattese, espressamente o implicitamente, le doglianze difensive, in buona parte riproposte con il ricorso. Manifestamente infondata è la doglianza in tema di attenuanti generiche, non riconosciute dai giudici di merito in ragione dei numerosi ed anche specifici precedenti penali del ricorrente.
In aula
Rapine durante i permessi premio, ricorso rigettato dalla Cassazione
Latina - Paolo Ciardiello, 44 anni di Napoli, era stato condannato per una serie di colpi