Nei giorni scorsi sono stati rinviati a giudizio con l'accusa di spaccio di sostanze stupefacenti. Il gup ha accolto in pieno la prospettazione della pubblica accusa e del pm Daria Monsurrò in merito all'inchiesta sul decesso per overdose di Arianna Briasco, una adolescente del capoluogo pontino, trovata morta nel bagno di casa dal papà che aveva sfondato la porta perché la figlia non rispondeva.
La tragedia che aveva suscitato profondo cordoglio era avvenuta due anni fa e i familiari della ragazza avevano chiesto giustizia. Per gli imputati il processo inizierà il 14 febbraio del 2019 davanti al giudice monocratico Francesco Valentini, ma c'era anche un'altro fascicolo parallelo, quello dove il magistrato inquirente aveva contestato la morte come conseguenza di altro delitto in merito alla cessione della droga e che avrebbe portato poi alla morte della giovane.
Su questo fronte al termine delle risultanze investigative, la Procura ha deciso di archiviare non ravvisando i margini di una incriminazione penale da sostenere poi in sede di processo, sulla scorta anche di quello che aveva deciso sia il Tribunale del Riesame che la Corte di Cassazione in merito alla richiesta di accoglimento di un ricorso per questo reato.