Ancora una operazione a tutela della legalità sul litorale di Torvajanica. In particolare, la task force composta da polizia locale, Guardia costiera e carabinieri ha provveduto a sequestrare diverse attrezzature balneari che venivano noleggiate sulle spiagge libere senza alcun tipo di autorizzazione.
Si tratta di un'attività che, già dalle scorse settimane, è stata predisposta lungo il vasto arenile che va dal confine con Roma a quello con Ardea.
Le verifiche in questione risalgono al tre luglio 2018: nello specifico, il personale del Comando della Municipale di piazza Indipendenza, insieme a quello dell'Ufficio locale marittimo di Torvajanica e ai militari della Stazione dei carabinieri del litorale, ha deciso di mettere al setaccio le spiagge in concessione e quelle a libera fruizione, scoprendo alcune attività illecite riguardo al noleggio delle attrezzature.
Di conseguenza, sono stati sequestrati lettini, sdraio e oggetti similari, oltre ad alcuni pedalò e pattini.
Un'operazione, questa, che ha trovato il plauso del sindaco di Pomezia, Adriano Zuccalà: «Il nostro litorale è una risorsa da tutelare, sorvegliare e monitorare con tutti gli strumenti a disposizione - ha affermato il primo cittadino di Pomezia, eletto dieci giorni fa dopo le Amministrative -. Voglio ringraziare le forze dell'ordine per il lavoro svolto e per le operazioni congiunte che sempre più spesso vengono eseguite sul nostro territorio».
L'ultima attività eseguita sulle spiagge, prima di quella del 3 luglio, risale alla scorsa settimana: in quell'occasione, polizia locale, Guardia di finanza e Guardia costiera misero a punto una serie di controlli in diversi punti dell'arenile di Torvajanica, arrivando a sequestrare della merce di vario genere.
In particolare, vennero rimossi dal mercato attrezzature da mare, giochi gonfiabili e bigiotteria per un totale di circa 1.200 articoli, pari a un valore commerciale presunto fra i 10.000 e 15.000 euro. Per tali vendite irregolari, vennero identificati sette cittadini extracomunitari.
In più, sempre nel medesimo contesto, arrivò il sequestro penale di borse con marchio contraffatto, con annessa denuncia all'autorità giudiziaria di due cittadini stranieri.