Piani particolareggiati fermi, permessi a costruire rilasciati col contagocce, è questa la tabella di marcia dell'amministrazione Coletta sul fronte dell'edilizia e dell'urbanistica a due anni esatti dalla rivoluzione di Lbc.
Eppure la lentezza esasperante che contraddistingue il new deal civico non ha impedito al Comune di Latina di compiere uno dei misfatti amministrativi più sfacciati dell'ultimo decennio, il rilascio di un permesso a costruire per la realizzazione di un parcheggio interrato capace di 176 posti auto su un lotto di terreno di proprietà del Comune di Latina, all'angolo tra viale Nervi e via Mazzocchi Alemanni. Una storia annosa, che vale comunque la pena riassumere. Siamo nell'edificio che tutti chiamano palazzo di vetro, su viale Nervi, realizzato negli anni ‘90 dall'imprenditore Pasquale Papa, che dopo aver ultimato l'immobile, presentato la dichiarazione di fine lavori e ottenuto i titoli necessari per alienare uffici e superfici commerciali che occupavano una parte del piano strada, aveva pensato bene di tamponare una quota importante del seminterrato destinato a parcheggio condominiale ed un'altrettanto importante quota di spazi aperti al piano strada per farne altri negozi.
Nessuno ci aveva fatto troppo caso, ma gli uffici comunali non avevano potuto fare a meno di imbattersi in quel mega abuso edilizio quando lo stesso Pasquale Papa aveva presentato in Comune un'istanza di condono per sanare tutto quello che c'era da sanare, a cominciare dal Multisala Oxer. Multisala che guarda un po', aveva cominciato ad esercitare l'attività malgrado le sette sale fossero tutte abusive. Alla faccia della sicurezza!
La risposta del Comune, in epoca Finestra, era stata un no secco. Istanza irricevibile. Per sanare sette sale cinematografiche ci vuole una quota di posti auto a disposizione, e al palazzo di vetro i posti auto sono spariti proprio per fare posto ai cinema.
Ma a tutto c'è una soluzione, e la società Torre La Felce tira fuori il coniglio dal cilindro: i parcheggi si faranno dall'altra parte della strada se il Comune di ci darà la possibilità di realizzarli. Poteva essere l'occasione per alienare quel lotto di terreno all'angolo di via Mazzocchi Alemanni, o per chiedere un sontuoso canone di locazione annuo all'impresa Torre La Felce una volta realizzato il parcheggio, perché no? Macché, in Comune hanno fatto di più. Nel 2008 la Giunta comunale di Zaccheo delibera di concedere quel lotto alla Torre La Felce perché ne faccia un parcheggio, e fin qui ci può stare. Poi, nel 2011, in epoca di grande libertà amministrativa con il commissario straordinario Guido Nardone, arriva la sanatoria. Ma come è stato possibile? Senza parcheggi si può condonare? Visto che c'era una delibera che consentiva di procedere, si sarebbe dovuto fare prima il parcheggio e poi concedere la sanatoria ai cinema. Non è andata così, e con un'opposizione cieca e una Procura distratta, la società Torre La Felce si è ritrovata per le mani una sanatoria davvero speciale.
Ma per essere davvero completo il capolavoro aveva bisogno di una rifinitura, quella del permesso a costruire rilasciato un paio di mesi fa dall'architetto Paolo Ferraro. Mancano pareri e autorizzazioni, ma va bene lo stesso. E c'è di più, una volta realizzato, il parcheggio sul terreno comunale resterà per trent'anni nella disponibilità del costruttore.
Il fatto
Il parcheggio del Palazzo di Vetro, tra sanatorie, abusi e permessi
Latina - L’inspiegabile rilascio di una sanatoria e poi di un permesso a costruire «sulla fiducia»