Massimo Riccio, uno dei due indagati per la morte di Hady Zaitouni, il 43enne morto sull'asfalto della via Nettunense in circostanze ancora tutte da chiarire,  è  comparso questa mattina  in Procura insieme agli avvocati Federico Savo, Angelo Palmieri e Andrea Indovino. Ha risposto alle domande del sostituto procuratore Giuseppe Miliano e dopo circa un'ora e mezza ha lasciato gli uffici di via Ezio. L'avvocato Palmieri: "Il mio assistito poteva valersi della facoltà di non rispondere alle domande del pm, invece ha preferito e non avvalersi di tale diritto". Lo stesso legale ha riferito che l'indagato non avrebbe visto o non si sarebbe accorto di un eventuale pugno che ha raggiunto la vittima dopo l'incidente lungo via Nettunense. "Tutti i fatti sono avvenuti in costante contatto coi carabinieri - ha aggiunto l'avvocato Palmieri - Vi pare che uno che vuole commettere un reato parla coi carabinieri?". 

Riccio avrebbe riferito al pm che l'inseguimento sarebbe nato in seguito al fatto che quando lui e i suoi vicini di casa si sono avvicinati alla vettura su cui viaggiava la vittima in compagnia di altri due soggetti, l'uomo al volante ha ingranato la marcia e ha cercato anche di investirli. A quel punto loro si sono messi sulle tracce di quella vettura, ma sempre  in costante collegamento con i militari dell'arma. Stando a quanto riferito dai legali dell'indagato i tre inseguitori sarebbero arrivati sul punto dell'incidente a cose fatte e quando, la vettura, ha sbandato ed è finita contro un muretto.