Sono quattro giovanissimi, tutti terracinesi, gli autori del ferimento del 41enne bracciante indiano, che domenica scorsa tornava a casa dal lavoro in bicicletta sulla Pontina. A chiudere il cerchio, i carabinieri della Compagnia di Terracina guidati dal capitano Margherita Anzini. I colpi, probabilmente dei pallini in alluminio, sono stati esplosi da un fucile da softair in libera vendita, in possesso dei quattro all'interno dell'automobile. Esclusi, per il momento, i motivi raziali or iconducibili ad appartenenze religiose o ad etnie. Tra i reati ipotizzabili al momento, lesioni personali aggravate, esplosioni pericolose e porto d'armi o oggetti atti ad offendere. Dettaglio, il fucile è una riproduzione abbastanza fedele di un'arma da guerra. Ed è stato sequestrato. In mattinata la conferenza stampa.
L'indagine
Terracina, quattro giovanissimi dietro agli spari all'indiano: escluso razzismo
Terracina - I carabinieri chiudono il cerchio: il pallini partiti da un fucile da softair sul modello di un'arma da guerra. Tra le ipotesi di reato, lesioni aggravate e porto d'armi