Doveva essere ai domiciliari per effetto dell'arresto convalidato dai giudici del Tribunale di Latina in seguito alla vicenda dei maltrattamenti all'interno di una casa di riposo di Roccagorga, finita alla ribalta anche dei media nazionali. Invece, l'operatrice sanitaria specializzata di Maenza, nella giornata di lunedì ha deciso di abbandonare il proprio domicilio senza motivo. I carabinieri della locale Stazione però l'hanno incrociata per strada e non hanno potuto far altro che arrestarla nuovamente comunicando ciò che era avvenuto al pubblico ministero di turno, che ha quindi ordinato di riportarla nel suo domicilio di custodia in attesa della celebrazione del rito per direttissima che ha avuto luogo l'altra mattina.

Il giudice incaricato del Tribunale di Latina ha quindi convalidato il suo arresto ripristinando per lei il regime di arresti domiciliari con la raccomandazione di non violare più le disposizioni, pena la traduzione in carcere. La donna, durante le fase di indagine degli inquirenti riguardo i maltrattamenti patiti da una delle anziane ospiti della casa di riposo di Roccagorga, era stata l'unica a decidere di non avvalersi della facoltà di non rispondere e con le sue dichiarazioni aveva anzi provato a ridimensionare i fatti rubricati sugli atti dell'inchiesta in seguito alle indagini condotte dai carabinieri del Nas. Implicitamente, però, ammise che i fatti in questione, tra l'altro documentati con video, foto e intercettazioni ambientali, c'erano stati.