Ricorre oggi, 12 settembre 2018, il ventottesimo anniversario della misteriosa scomparsa di Davide Cervia, ex sottufficiale della Marina Militare Italiana ed esperto di guerre elettroniche rapito nel 1990 fuori dalla propria casa di Colle dei Marmi, con la moglie e i figli che ancora oggi combattono per avere verità su quanto accaduto.
Infatti, nonostante le indagini, le archiviazioni dei casi e la condanna del ministero della Difesa per aver negato il diritto alla verità alla famiglia, ancora oggi non è dato sapere che fine abbia fatto il perito elettronico, né tantomeno chi lo abbia rapito e per quale motivo.
E proprio nella ricorrenza di questa terribile scomparsa, il presidente del Consiglio comunale di Velletri, Sergio Andreozzi, ha voluto ricordare quanto accaduto e stringersi ancora una volta alla famiglia.
«Una ferita ancora aperta, soprattutto nella comunità veliterna, dove la moglie Marisa e i figli di Davide, esperto di guerre elettroniche, hanno vissuto e vivono. L'immagine di un padre che viene tolto con prepotenza alla propria famiglia, unita alle tantissime e deplorevoli iniziative di depistaggio messe in atto, non ultime le sentenze che hanno dato ragione ai Cervia, sono un motivo di riflessione su quanto sia inquinato alle radici il nostro sistema. La presidenza del Consiglio comunale ribadisce la propria solidarietà alla famiglia Cervia e si unisce alla richiesta di verità e giustizia che a gran voce deve continuare a risuonare, poiché lo Stato non può tollerare che un proprio cittadino venga rapito dalla sua vita di tutti i giorni per motivazioni oscure, tanto che a ventotto anni da quel giorno i passi avanti sono stati troppo pochi per la dignità e per il dolore di Davide Cervia e della sua famiglia».