La villa costruita a due passi dal mare va sgomberata: è stata realizzata su terreni demaniali.
Si chiude così una vicenda lunga oltre quarant'anni, con un'appendice giudiziaria iniziata nel 2006 e conclusasi nei giorni scorsi con l'ultima sentenza pubblicata dal Consiglio di Stato, che respinge il ricorso della famiglia che acquistò l'immobile all'asta nel 1967 e che ora si trova nella condizione di essere occupante abusivo.
In particolare, stiamo parlando di un immobile vista mare, a cui si accede da via Ardeatina, nei pressi di Anzio Colonia: la casa è stata realizzata nel 1955 e, stando a quanto emerso nel corso del giudizio amministrativo, sarebbe provvista di licenza e dichiarazione di abitabilità.
Nel 1967, un uomo - oggi deceduto, con la casa passata in mano alla sua erede, che ha poi portato avanti la causa - l'ha acquistata durante un'asta pubblica del Tribunale di Velletri, con gli atti dell'epoca che non riportavano alcun riferimento alla costruzione del bene su terreno demaniale, che per la precisione - a livello catastale - è intestato a "Demanio pubblico della Stato - Ramo Marina Mercantile".
Dopo oltre vent'anni dalla compravendita, l'uomo ha appreso della proprietà demaniale del terreno e si è adoperato per ottenere la concessione, ma il procedimento non ha mai portato al rilascio del titolo. Di conseguenza, nel 2006, è arrivata l'ordinanza comunale per il rilascio del bene demaniale. Un atto, questo, impugnato innanzi al Tar del Lazio, che con una sentenza del 2010 ha respinto il ricorso. L'uomo, prima di passare a miglior vita, aveva impugnato la sentenza al Consiglio di Stato, i cui giudici - dopo il passaggio della causa nelle mani dell'erede - hanno confermato la decisione di primo grado nel 2013. Infine, l'ultima sentenza - pubblicata qualche giorno fa - ha confermato la decisione precedente, negando la revocazione degli atti.
I giudici, in poche parole, hanno ritenuto abusiva l'occupazione della villa, non accogliendo le censure degli appellanti in merito alla buona fede al momento dell'acquisto. «Lo stato di presunta buona fede - si legge nelle carte - e l'ultratrentennale detenzione del bene non integrano un titolo legittimante l'occupazione del bene demaniale, che resta quindi abusiva».
Ora, dunque, la villa dovrà essere sgomberata.