Una cordata abusiva introdotta dall'assessore Luigi Subiaco, in cui sono i privati a predisporre gli atti amministrativi che dovrebbero portare all'esternalizzazione del servizio di riscossione dei tributi. Questa la tesi della Procura e il gip Giusepe Cario nell'ordinanza di custodia cautelare parla di «totale abdicazione della funzione pubblica alle pretese del privato». Una «costruzione sartoriale, su misura, per la società da favorire».
La vicenda riguarda l'attività di accertamento e riscossione dei tributi. Raffaele Scire' intercettato, prospetta il suo programma: «... andando in un Comune, Kibernetes farebbe gli accertamenti, invece la riscossione la farebbe tutta Novares». Per Scire', avvocato, l'utilità sarebbe la gestione del contenzioso: «... io c'ho il mio tornaconto come ben puoi intuire...». A redigere gli atti al posto della parte pubblica, come si diceva, sarebbero i privati. «Non si sa a che titolo agiscano tutti gli indagati: nessuno», sottolinea il gip. A un certo punto Subiaco chiede a Scire' la bozza di delibera da portare in Giunta e quest'ultimo gli risponde di averla già consegnata a Gianfranco Castellano, un altro degli indagati, un commercialista che viene poi contattato da Subiaco l'11 luglio 2017. Il vantaggio in tutto ciò, per Subiaco, sarebbe consistito nella possibilità di assunzione della figlia nella società Kibernetes. «Aoh... ma lo schema... lo schema di delibera... per lo schema di delibera non me lo hai più mandato? Perché mi serviva per stamattina... lo dovevo portà in Giunta».
«La circostanza, la richiesta che un assessore rivolge al privato, richiesta avente ad oggetto il provvedimento da adottare da parte della pubblica amministrazione, - scrive il gip - è certamente elemento significativo di totale abdicazione della funzione pubblica alle pretese del privato, se è questi che poi effettivamente predispone gli atti amministrativi».
Le cose non vanno però come previsto, anche se la delibera viene approvata dal Consiglio comunale. Il segretario comunale Daniela Falso, indagata nel procedimento, è trasferita in altro comune e nell'ordinanza si parla anche di un «cambiamento di indirizzo del sindaco - Carlo Medici è indagato anche lui in concorso per la contestata turbata libertà del procedimento di scelta del contraente - il quale sino a questo punto, invece, era stato da loro stessi indicato come non ostile all'intervento dello Scire'». Oltre a ciò, arriva anche il ritiro delle deleghe di Subiaco (poi riconsegnate, ma senza quella al Bilancio). «Il reato - sottolinea il giudice - si consuma indipendentemente dalla realizzazione del fine medesimo». Anche, insomma, se non è conseguita l'effettiva esternalizzazione del servizio. Il procedimento, ritiene la Procura, si riapre dopo la riassegnazione delle deleghe a Subiaco, con la delibera 24 del 29 giugno 2018: ha per oggetto «l'affidamento in concessione della riscossione coattiva delle entrate comunali». «L'ultima delibera di Consiglio comunale attualizza il progetto».