Sei rapine messe a segno a Roma - cinque a Monteverde e una all'Eur - coi due rapinatori incastrati da un casco ritrovato in un'officina a Velletri.

E' questo, in sintesi, il bilancio di una operazione messa a punto dai poliziotti dei commissariati di Velletri e Monteverde, oltre che dai loro colleghi della polizia scientifica e di altri uffici della Capitale.

A finire in carcere sono stati M.L, 35enne romano, e C.A., coetaneo e capitolino anche lui: il primo era già a Regina Coeli per altri reati, il secondo si trovava ai domiciliari in una comunità in provincia di Perugia.

Il loro modus operandi era sempre lo stesso: si presentavano a bordo di uno scooter di grossa cilindarata fuori dai negozi, poi - col volto travisato dai caschi, guanti sulle mani e una pistola in pugno - minacciavano i dipendenti per farsi consegnare gli incassi.

«L'estrapolazione dei primi numeri della targa dello scooter utilizzato nelle rapine, insieme ad alcuni dettagli sui capi di abbigliamenti e dei caschi indossati - hanno fatto sapere dalla Questura di Roma -, sono stati i primi indizi a guidare gli investigatori».

A fornire una vera svolta nell'inchiesta, però, è stato il ritrovamento di un casco, rintracciato in una officina nel territorio di Velletri, al cui interno è stata ritrovata una impronta riconducibile a M.L.

«Di lì, a cascata, ecco arrivare altri indizi come l'andatura, sintomatica di una patologia al suo piede sinistro, i pantaloni da ginnastica e la felpa sequestrati nel corso della perquisizione dell'abitazione oltre a una replica di pistola semiautomatica, priva di tappo rosso, ed elementi che hanno fatto emergere profili di colpevolezza a carico di C.A, suo complice - si legge ancora nella nota -. La conferma che C.A., anche lui romano di 35 anni fosse responsabile insieme all'altro degli episodi delittuosi, è stato il ritrovamento nella sua abitazione della giacca indossata in uno dei colpi e visibile anche in una foto postata sul suo profilo Facebook».

A quel punto, nulla ha evitato gli arresti.