Sono state eseguite ieri mattina, all'interno di una cava in disuso alle porte di Sermoneta, le operazioni di brillamento di un ordigno risalente alla Seconda Guerra Mondiale trovato nei giorni scorsi a Bassiano. Il 21° Reggimento Genio Guastatori, giunto sul posto per i primi rilievi sulla bomba, si è occupato delle operazioni che di prassi vengono svolte quando riemergono gli ordini scaricati dalle forze alleate durante il conflitto bellico che ha visto interessata l'Italia dal 1940 al 1945. Insieme a loro la Polizia Locale di Bassiano, che ha seguito l'intervento collaborando alle esigenze degli esperti militari.

La bomba da mortaio, una HE di nazionalità americana lunga 81 millimetri, era stata casualmente rinvenuta in via Sezze, alle porte dell'abitato di Bassiano. A trovarla Riccardo Pedrizzi, il Deputato che proprio in quella zona possiede un'abitazione, che durante una passeggiata aveva scoperto l'ordigno segnalandolo immediatamente a chi di dovere. Per la posizione della bomba da mortaio e per l'incognita di quanto esplosivo contenesse ancora, il 21° Reggimento Genio Guastatori ha deciso che le operazioni di brillamento non si sarebbero potute svolgere su quell'area che, seppur lontano dall'abitato, avrebbero potuto creare qualche problema. Per questo motivo si è deciso di spostare la bomba.

Ieri mattina le operazioni, con la messa in sicurezza dell'area e la bonifica da ulteriori ed eventuali altri ordigni bellici, il trasferimento nella cava in disuso alle porte di Sermoneta e il brillamento. Un boato enorme, come dimostra il video messo a disposizione dallo stesso gruppo di artificieri, che però è stato effettuato in totale sicurezza e lontano da ogni rischio ad esso connesso.

Soddisfazione per l'operazione effettuata con successo è stata espressa dal sindaco di Bassiano Domenico Guidi, che ha ringraziato gli artificieri per l'eccellente lavoro e ha fatto un plauso alla Polizia Municipale della sua città che ha seguito le operazioni collaborandone alla riuscita senza alcun intoppo. Inevitabile, infine, l'appello nei confronti di chi potrebbe trovare altri ordigni bellici inesplosi che, come visto, a distanza di oltre 70 anni possono ancora provocare ingenti danni a cose e a persone.