«Essere Pomezia, con una mozione, impegna il sindaco a richiedere con urgenza al Prefetto di Roma la convocazione di un Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, al fine di concordare misure decisive e atte a far cessare gli effetti dannosi che il campo nomadi di Castel Romano procura alla nostra città».

Con queste parole, l'ex sindaco Fabio Fucci - oggi consigliere d'opposizione per il gruppo "Essere Pomezia", formato anche da Emanuela Pecchia e Massimo Abbondanza - ha annunciato l'impegno della sua formazione politica per la sicurezza di chi, ogni giorno, transita sulla Pontina, ma anche per i cittadini di Pomezia che ogni giorno fanno i conti con la presenza dei rom sul territorio comunale.

«Il primo cittadino - ha aggiunto Fucci - dovrà impegnarsi a chiedere che questa riunione si tenga nella sala consiliare di piazza Indipendenza, alla presenza del ministro dell'Interno, che recentemente ha annunciato un piano straordinario di chiusura dei campi nomadi che vorremmo conoscere nel dettaglio in occasione di questo incontro».

Due, in sostanza, le cose che emergono dalla mozione: «Numerosi sono stati gli episodi delittuosi a danno di cittadini e pendolari, che sono stati rapinati, aggrediti, oggetto di lancio di sassi. Danni ingenti sono stati riportati anche dai mezzi del trasporto pubblico, colpiti in piena corsa da pietre. Non di minore importanza è quanto accade all'interno del campo: materiali di varia natura vengono incendiati con conseguente formazione di fumi tossici, che mettono a repentaglio la salute, l'igiene e la sicurezza pubblica».

Dal canto suo, il primo cittadino Adriano Zuccalà ha scelto di "ascoltare" questo consiglio, scrivendo al Prefetto di Roma, Paola Basilone. «Ricevo numerose segnalazioni dai miei concittadini che quotidianamente percorrono una delle vie più trafficate e pericolose d'Italia, la via Pontina, e sono testimoni di quanto accade - si legge nella nota -. Si riscontrano inoltre molteplici difficoltà negli interventi delle forze dell'ordine e dei vigili del fuoco, chiamati ormai quotidianamente ad intervenire per lo spegnimento dei roghi tossici all'interno del campo, mettendo a rischio la loro incolumità non tanto per l'intervento di spegnimento ma per la gestione delle persone interne che rendono difficoltosi gli interventi»

Di conseguenza, ecco la necessità di fare qualcosa. «Come Comune non abbiamo alcuna autorità né competenza per intervenire - ha concluso Zuccalà -, ma la prossimità con il campo nomadi in questione ci chiama in causa in merito alla sicurezza e all'incolumità dei nostri concittadini».