Due città nuove di zecca, fondate dal fascismo sottraendo territori ad altri Enti già esistenti. È il caso di Pontinia e Sabaudia, dove però le battaglie legali e le rivendicazioni per le frazioni «contese» con altri Comuni ancora vanno avanti. E se nel caso di Pontinia stanno arrivando le "bollette" per le pretese creditorie del Comune di Priverno per il pagamento del canone enfiteutico, una sentenza della Corte di Cassazione potrebbe riscrivere i rapporti fra Sabaudia e San Felice Circeo per la proprietà delle frazioni di Molella, Palazzo, Mezzomonte e per i terreni della Bagnara.
I paletti della Cassazione
La contesa fra San Felice Circeo e Sabaudia va avanti dal 2003 e nei primi due gradi di giudizio San Felice si è visto respingere le "pretese" avanzate per la proprietà dei terreni. L'Ente aveva infatti subito delle spoliazioni con il regio decreto del 1933 che ha istituito Sabaudia, ma - hanno evidenziato i giudici d'Appello - San Felice sarebbe stato compensato con 1.295 ettari ricevuti nella zona di Colonia Elena, al confine con Terracina. La sentenza è stata però annullata con ordinanza della seconda sezione civile della Corte di Cassazione. «È da ritenere che l'assegnazione al Comune di Sabaudia in virtù del regio decreto del ‘33, che ne aveva disposto l'istituzione, di talune porzioni di territorio già di spettanza del Comune di San Felice Circeo non abbia significato e comportato attribuzione della proprietà delle medesime porzioni allo stesso Comune di Sabaudia, non essendo stata prevista - questa la motivazione - alcuna sistemazione patrimoniale ovvero alcun riparto delle attività e delle passività». Sentenza annullata con rinvio a un'altra sezione della Corte d'Appello, che dovrà però uniformarsi al principio di diritto espresso già in un'altra causa che ha riguardato Sabaudia: quella per i Tumuleti. La sentenza rimette dunque tutto in gioco e resta da capire cosa potrebbe accadere qualora a spuntarla fosse il Comune di San Felice, atteso che Sabaudia in questi anni, nonostante la causa pendente, ha proceduto a formalizzare affrancazioni e alienazioni.
Bollette salate per gli enfiteusi nella zona di Campo Ioso
Anche l'istituzione di Pontinia ha comportato chiaramente la spoliazione di terreni nei confronti di altri enti territoriali e il regio decreto del 1935 ha fissato il perimetro del nuovo Comune. Ciò non ha però eliminato dei "vincoli" pre-esistenti, tanto che Priverno è tornato a battere cassa per i canoni enfiteutici per i residenti della zona di Campo Ioso. Le richieste di pagamento - così negli avvisi - devono essere soddisfatte entro 30 giorni, altrimenti il Comune procederà con la riscossione coattiva col rischio di un ulteriore aggravio dei costi. I consiglieri comunali de "Il Girasole per Pontinia" Paolo Torelli e Daniela Lauretti hanno depositato ieri un'interrogazione al sindaco chiedendo di interfacciarsi con la collega di Priverno «per fare chiarezza» e per intraprendere azioni utili per «sospendere la procedura» tentando di trovare una «soluzione amichevole». Altrimenti la richiesta dei due consiglieri è quella di valutare una class action mettendo a disposizione dei cittadini un avvocato tributarista.