La Giunta comunale di Maenza, guidata dal sindaco Claudio Sperduti, ha deliberato la richiesta dello stato di calamità naturale e dello stato di emergenza in relazione a quanto accaduto dal 28 ottobre al 2 novembre scorsi, ossia i giorni in cui la provincia pontina è stata letteralmente massacrata dal maltempo.

L'esecutivo maentino, in particolare, ha ritenuto di dover inviare la delibera innanzitutto alla Regione Lazio e poi alla protezione civile regionale, alla presidenza del Consiglio dei ministri e al dicastero dell'Ambiente.

La mossa di Sperduti e dei suoi assessori, chiaramente, nasce dagli evidenti danni che vento e pioggia hanno creato al patrimonio pubblico e a quello privato: nelle premesse del documento votato in Comune, infatti, si parla di grossi disagi, in particolare con alberi sradicati con danneggiamento delle recinzioni, tegole dei tetti divelte, locali interrati allagati, ma anche danni particolarmente ingenti per il settore agricolo e - nello specifico - per le coltivazioni locali. Era stato proprio il sindaco, insieme alla polizia locale e alla protezione civile territoriale, a effettuare dei primi sopralluoghi lungo tutto il territorio per fare una prima stima dei danni.