Latina non ospiterà il deposito nazionale di scorie nucleari. E' quello che ha detto l'amministrazione delegato di Sogin. «Le quattro ex centrali nucleari italiane e gli altri quattro siti gestiti dalla Sogin non sono idonei al Deposito nazionale delle scorie nucleari, ma solo a stoccaggi temporanei». A parlare in questi termini è l'amministratore delegato della Sogin, la società pubblica per lo smantellamento degli impianti nucleari, Luca Desiata che è intervenuto a margine di una conferenza stampa alla ex centrale del Garigliano, a Sessa Aurunca. Le quattro ex centrali nucleari italiane sono oltre a quella di Borgo Sabotino quella di Trino in provincia di Vercelli, Caorso in provincia di Piacenza e poi quella del Garigliano. Gli altri impianti dismessi del ciclo del combustibile sono a Rotondella (Matera), Saluggia (Vercelli), Casaccia (Roma) e Boscomarengo (Alessandria). Un quinto impianto nucleare sarà preso in carico dalla Sogin a breve, l'ex centro ricerche dell'Ue di Ispra (Varese). La Sogin ha preparato una mappa dei siti possibili dove potrebbe essere collocato il Deposito nazionale delle scorie nucleari. Questa mappa, detta Cnapi, è tenuta top secret ed è al momento ai Ministeri dell'Ambiente e dello Sviluppo economico per la valutazione finale, prima della pubblicazione. Il Deposito deve sorgere in zone non sismiche e lontano dal mare, da corsi d'acqua e da centri abitati. La vicinanza a corsi d'acqua, necessaria per una centrale nucleare, rende non idonee queste per il Deposito.
Il fatto
Sogin assicura: "Il deposito nazionale di scorie nucleari non si farà a Latina"
Latina - La società ha garantito che il sito non sarà individuato nelle città che già hanno una servitù nucleare in essere