Tra novanta giorni, quando il giudice Piercarlo Frabotta depositerà le motivazioni della sentenza sarà tutto più chiaro, anche se a leggere e a dare un'interpretazione alle condanne e alle assoluzioni su una parte del processo per lo scandalo dei fallimenti, c'è da sottolineare che ha pesato quello che è stato raccolto in fase di indagini preliminari. Dalla mole di intercettazioni telefoniche e ambientali raccolte dalla Squadra Mobile, alla chiamata in correità dell'ex toga Antonio Lollo nel corso di un lungo incidente probatorio durato due giorni e che si era svolto a Perugia. A distanza di quasi quattro anni da quando scattarono gli arresti nell'ufficio giudiziario di piazza Bruno Buozzi, a Perugia è stata messa la parola fine L'ex magistrato Antonio Lollo aveva patteggiato più di un anno fa la pena di 3 anni e sei mesi di reclusione. Era ritenuto dagli investigatori della Squadra Mobile il regista dell'operazione. Per chi è stato rinviato a giudizio davanti al collegio penale di Perugia, il dibattimento prenderà il via non prima di un anno e mezzo. Per chi ha scelto il rito abbreviato invece c'è ancora la possibilità di impugnare la sentenza in Appello. Nei confronti dei professionisti che dovevano rispondere del reato di corruzione e che hanno scelto il patteggiamento, il rischio è di andare in carcere, alla luce del nuovo decreto spazzacorrotti entrato in vigore alla fine di gennaio. Quando le pene saranno definitive non si potrà chiedere infatti una misura alternativa. Il filo conduttore del processo e che ha rappresentato anche buona parte della requisitoria del pm Massimo Casucci, è stato proprio l'esame dell'ex toga che aveva ricostruito tutto il meccanismo dei fallimenti pilotati nella sezione fallimentare del Tribunale.
Il caso Lollo
Latina, tutte le strade dello scandalo dei fallimenti in Tribunale
Latina - I professionisti che hanno patteggiato rischiano di andare in carcere per il decreto spazzacorrotti