In manette «l'amica dell'ultim'ora», perché avrebbe ceduto la droga alla minorenne Desirèe prima di morire. Quella di Antonella Fauntleroy, 21 anni originaria del Botswana, è una figura tornata in queste ore in primo piano nell'inchiesta sulla tragica morto della 16enne di Cisterna. Già in quelle giornate di dolore e sgomento, gli inquirenti e i mass media davano la caccia all'amica romana di Desirèe, quell'Antonella che nessuno conosceva e che era stata con la giovanissima nelle sue ultime ore di vita.
Prima del blitz della Polizia di Stato giovedì sera, la giovane africana si era presentata spontaneamente presso il commissariato di San Lorenzo nelle ore successive la morte della 16enne di Cisterna in via dei Lucani. E davanti agli inquirenti aveva fornito una propria ricostruzione, partendo da alcuni giorni prima della morte di Desy. Antonella sosteneva di aver incontrato la 16enne in lacrime per le strade di San Lorenzo, alla disperata ricerca di droga e di averle dato, impietosita, 10 euro. «Da quel momento sono diventata il suo punto di riferimento e ha cominciato a parlare con me, aprendosi e raccontandomi fatti della sua vita, anche di carattere familiare. Mi disse che era preoccupata di tornare a casa, in quanto le avevano rubato il tablet, e che la responsabile del furto era una ragazza di nome Muriel, che conosco bene»: questo il racconto fornito dalla 21enne alla Polizia e poi ai giornalisti, che assiepavano l'uscita del commissariato. La giovane si era quindi professata come un'amica, una nuova confidente della minorenne a tal punto da scambiare con lei il numero di cellulare. «Il 18 ottobre verso le 11.40 ricevo una telefonata da Desirée, nella quale mi chiede di andare in via dei Lucani perché aveva passato la notte nell'abitazione di un ragazzo, di cui non mi raccontava nulla, che aveva avuto intenzione di stuprarla».