Sono passati tre mesi e mezzo dalla violenta tromba d'aria che interessò anche la città di Sezze, oltre all'intero territorio pontino gravemente danneggiato. In quell'occasione, a fronte dell'emergenza che incombeva, l'ente decise di raccogliere i materiali danneggiati e di sistemarli momentaneamente in zona Piagge Marine, a ridosso del Comando della polizia locale di Sezze.
Un mese dopo gli eventi, a emergenza rientrata, venne incaricata una ditta specializzata nel settore dei rifiuti per lo smaltimento. Il termine perentorio affinché questa operazione si concludesse era stato fissato a 20 giorni, ma da allora tutto è rimasto fermo e l'altroieri è arrivata la segnalazione allarmata dai responsabili del Circolo Arcobaleno Pontino.
I volontari si sono recati nella zona per verificare a che punto fosse lo smaltimento dei rifiuti, ma hanno trovato tutto come prima, sebbene transennato: «All'ombra della Croce, uno dei simboli di Sezze - si legge in una nota diramata dai volontari che fanno riferimento a Legambiente - una discarica abusiva enorme spuntata all'improvviso, piena di rifiuti pericolosi: amianto, pneumatici, inerti e molto altro. Tutto questo - spiegano i responsabili dell'associazione ambientalista - a poche decine di metri dalla scuola di Piagge Marine e dal Comando della polizia locale». Rifiuti di ogni genere che fanno bella mostra di sé a ridosso dell'abitato, come detto a poche decine di metri dalla scuola elementare di Piagge Marine e a qualche metro in più dal Comando di polizia locale e dal confinante asilo nido comunale "Don Milani". «Ci chiediamo - conclude la nota - come sia possibile che una discarica di questa dimensione sia potuta spuntare dentro alle mura della città. Chiediamo che l'amministrazione comunale di Sezze, maggioranza e opposizione, rispondano in maniera forte a questo attacco alla città».