Un corpo "saponificato", irriconoscibile, per buona parte decomposto e con solo qualche brandello di vestito addosso.
E' questa la scena che si sono trovati di fronte i militari della Guardia costiera di Gaeta e il medico legale Caterina Nocella, che per primi hanno visto il cadavere recuperato oggi pomeriggio al largo dell'isola di Santo Stefano - due miglia a sud di Ventotene - dopo la segnalazione arrivata da alcuni pescatori.
Lo stato del corpo dell'uomo - arrivato nel porto di Formia nel corso del pomeriggio - non consente il riconoscimento: di conseguenza, al momento, non si può ipotizzare la sua identità, anche se il pensiero di molti è volato innanzitutto all'uomo di Nettuno scomparso da Sperlonga nei giorni scorsi e a quello di Terracina inghiottito dalla voragine sulla Pontina nelle settimane passate.
Il corpo, nelle scorse ore, è stato messo a disposizione della Procura di Cassino e, sempre in questa città, saranno effettuati l'autopsia e l'esame del dna al fine di capire chi sia la persona trovata priva di vita in acqua.
Pochi minuti fa, nel cuore dell'Arcipelago Pontino, è stato avvistato un cadavere in acqua.
Nello specifico, il corpo è stato segnalato al largo dell'isola di Santo Stefano, territorialmente appartenente al Comune di Ventotene: precisamente, il cadavere era a un paio di miglia a sud di quest'ultima isola.
Immediata, dunque, la chiamata alla Guardia costiera, con la motovedetta d'altura classe 300 della Capitaneria di Porto di Gaeta che è salpata dal Golfo per andare a recuperare il corpo.
Una volta arrivati, gli uomini della Capitaneria hanno trovato il cadavere in avanzato stato di decomposizione: di sicuro si tratta di un uomo, ma la sua identità è al momento sconosciuta.
Il corpo sarà portato a terra a Formia e, successivamente, nell'ospedale di Cassino.
Proprio la Procura cassinate, al momento, sta conducendo le indagini sull'accaduto.
di: Francesco Marzoli