Le parole che Reinhold Messner aveva consegnato in esclusiva al nostro giornale, lo scorso 28 febbraio, erano diventate il simbolo della speranza e della forza per le famiglie di Nardi e Ballard per andare avanti con le ricerche. Ieri, però, il più grande alpinista di tutti i tempi, il primo tra l'altro a scalare il Nanga Parbat dove perse il fratello Gunther, ha riportato tutti quanti a fare i conti con la dura realtà: «Le speranze di trovarli vivi sono pari a zero - ha detto Messner - Secondo me sono stati travolti da una valanga di blocchi di ghiaccio, molto frequenti in quella zona. E a una settimana dall'ultimo contatto, purtroppo, la vedo una cosa impossibile».
Commoventi le parole della guida pakistana Karim Shah Nizari, grande amico di Nardi e spesso suo compagno nelle avventure sul Nanga Parbat: «Ora dobbiamo essere onesti e realisti sulle operazioni di salvataggio sul Nanga Parbat. Per i prossimi due giorni il tempo rimarrà cattivo e tutti conoscono il pericolo del percorso, e le condizioni invernali della montagna. La mia è anche una richiesta umile a tutte quelle aziende sponsor che sponsor: vi prego di lasciare gli alpinisti salire a modo loro, senza pressioni a fare qualcosa di rischioso o per eventuali fallimenti. Spesso, a causa di tutto questo gli scalatori stanno rischiano la propria vita. Un'altra richiesta va a tutte le persone legate ai media, di essere responsabili e capire le realtà e le condizioni prima di fare qualsiasi post o aggiornamento. Per me è difficile da pensarlo, ma devo accettare che ora Tom e Daniele fanno parte del Nanga Parbat per sempre. Che le loro anime possano riposare in pace, che onnipotente dia più forza alle loro famiglie. Nardi, la nostra cena al tuo ritorno da Nanga Parbat sarà un sogno ora. Sono rotto, sono in frantumi, ho perso un grande amico, un fratello».