Ha chiesto in caso di condanna di poter applicare la messa in prova prestando servio in una casa famiglia per quattro ore al giorno. Sul registro degli indagati è finito un medico di 58 anni, originario di Roma ma che lavora a Latina accusato di truffa ai danni della Asl di Latina che figura come parte offesa nel procedimento. Secondo quanto accertato, si sarebbe procurato un ingiusto profitto per una cifra di oltre 19mila euro e i fatti contestati sono avvenuti dal febbraio del 2010 al dicembre 2014 in questo arco di tempo il professionista si sarebbe intascato una somma di denaro. «In qualità medico dipendente della Asl, ha scritto il pubblico ministero nel capo di imputazione - a tempo determinato con artifici e raggiri consistiti nell'omettere dolosamente di dare conto delle attività mediche effettivamente svolte, esercitava attività medica non autorizzata in strutture sanitarie inducente in errore anche l'ente di appartenenza». Le indagini della Procura erano state condotte dal pubblico ministero Luigia Spinelli che aveva scritto nel fascicolo aperto in Procura il nome del professionista che era stato indagato a piede libero. L'udienza davanti al giudice del Tribunale di Latina Giorgia Castriota, riprenderà il prossimo 11 aprile ed entro l'estate probabilmente la vicenda si dovrebbe concludere.  Il medico è difeso in questo procedimento dagli avvocati Emanuela Corsi e Giuseppe Giansi ed è in corso la definizione sulla richiesta di risarcimento. L'imputato ha chiesto di poter scontare la pena con un lavoro di pubblica utilità svolgendo un lavoro socialmente utile.