Alla fine lo scoop lo hanno fatto gli studenti delle due classi della terza media Torquato Tasso di Latina delle sezioni A e B, accompagnati dalle insegnanti Giuseppina Marchetto e Annalisa Balestrieri. I ragazzi hanno intervistato la presidente del Tribunale di Latina Caterina Chiaravalloti nell'ambito del progetto "Cronisti a scuola e in rete". La presidente che è molto restia a concedere interviste, prima ha parlato da madre e poi da operatrice della giustizia. L'incontro è avvenuto nella biblioteca del Tribunale al termine di un giro nell'ufficio giudiziario dove i ragazzi hanno visto le aule penali e civli fino alla Corte d'Assise, l'aula più prestigiosa e imponente di tutto l'edificio, teatro in passato anche di set cinematografici. "In vita mia ho fatto degli scherzi, in alcuni casi anche pesanti - ha ammesso la presidente del Tribunale per rompere il ghiaccio con i ragazzi - ma è sempre necessario prestare attenzione verso le categorie più deboli e fragili perchè si può anche violare qualcosa in cui si crede, come la legge e quindi comettere un reato". La presidente ha ricordati ai ragazzi i pericoli del web. "Fate attenzione, raccontate tutto in famiglia e confidatevi con i genitori o con le insegnanti è importante". Infine è stato affrontato anche il discorso relativo all'esposizione dei ragazzi che sono vittime di una società che porta a svendere il proprio corpo e ha raccontato l'inchiesta dele baby escort dei Parioli. Tra le domande dei ragazzi alla presidente Chiaravalloti, ha suscitato interesse quella relativa al numero di denunce per reati che vedono come vittime le donne e la presidente ha risposto che ci sono ancora poche denunce. "Non è facile denunciare perché è necessario pensare anche alle conseguenze del processo, ma è l'unico modo". Alla fine dopo il giro di cronaca giudiziaria in Tribunale, i ragazzi sono tornati a scuola con il loro primo scoop.
L'incontro
Latina, gli studenti della Tasso intervistano la presidente del Tribunale
Latina - Diversi i temi affrontati: dai pericoli del web, alle denunce di reati contro le fasce deboli