Il Tribunale di Latina ha sciolto la riserva sull'istanza della pubblica accusa del processo «Arpalo» che chiedeva di sottoporre ad autorizzazione a procedere le intercettazioni già effettuate su Pasquale Maietta e risalenti all'epoca in cui era parlamentare.
L'eccezione era stata sollevata dal collegio di difesa nell'udienza di febbraio in considerazione del fatto che, appunto, per un membro del Parlamento è necessario chiedere l'autorizzazione che nel caso di Maietta non era agli atti. Alla censura della difesa i pm avevano risposto con una istanza al Tribunale di poter acquisire l'autorizzazione e ciò avrebbe tenuto in gioco le prove, le avrebbe rese utilizzabili nel processo in corso.
Ma il Tribunale, presieduto dal giudice Francesci Valentini, ha respinto l'istanza della pubblica accusa ritenendola inammissibile in quanto avrebbe dovuto essere presentata al gip e non al Tribunale. Ciò rende impossibile utilizzare il contenuto delle intercettazioni contro Pasquale Maietta, per la sua posizione di parlamentare all'epoca dei fatti, mentre restano valide nei confronti degli altri imputati.