E' stata rinviata al 6 giugno per il cambio del giudice, l'udienza preliminare per la morte di Licia Gioia, la donna in servizio al Comando dei carabinieri di Siracusa, scomparsa per cause tutte da chiarire nel febbraio del 2017. L'imputato Francesco Ferrari, 46 anni, compagno della donna e imputato con l'accusa di omicidio volontario, ha chiesto di essere giudicato con il rito abbreviato, un giudizio che prevede la riduzione di un terzo della pena nei confronti del maresciallo dei carabinieri, originaria di Latina dove era molto conosciuta. Sulle cause del decesso di Licia erano emerse molte perplessità. In un primo momento era stato ipotizzato il suicidio ma poi l'inchiesta ha cambiato rotta e la Procura di Siracusa ha contestato l' omicidio volontario. In un primo momento Ferrari era stato indagato con l'accusa di istigazione al suicidio ma alla fine dell'inchiesta, gli inquirenti hanno riqualificato il reato. Sarà una guerra di perizie quella tra accusa e difesa che sarà concentrata in particolare sulla ricostruzione dei fatti. Secondo quanto sostiene Ferrari, Licia Gioia si sarebbe uccisa sparandosi un colpo di pistola al termine di una lite con l'uomo a quanto pare per motivi di gelosia. E' una versione opposta rispetto a quella sostenuta a gran voce dai familiari di Licia Gioia.
Il caso
Latina, morte di Licia Gioia: udienza dal gup rinviata a giugno
Latina - La donna era morta a Siracusa. Il marito è imputato per omicidio volontario. Guerra di perizie