Anziano, invalido, solo in casa, un novantenne ha avuto la brutta sorpresa di trovarsi di fronte due sconosciuti armati di pistola che lo hanno immediatamente minacciato intimandogli di consegnare tutto il denaro che aveva. Il fatto è avvenuto sabato sera, poco dopo le 21, in un'abitazione privata in via Prampolini, una strada di campagna parallela al corso del Fosso Mascarello (Canale Mussolini), tra Podgora e Prato Cesarino, e che congiunge la provinciale di Borgo Montello con la Pontina.
I due sconosciuti hanno agito a volto scoperto, probabilmente perché sapevano di dover affrontare un novantenne solo in casa e perché consapevoli del fatto che l'abitazione presa di mira non dispone di sistemi di allarme né di videosorveglianza.
L'anziano padrone di casa non ha avuto nemmeno il tempo di abbozzare una reazione: con una pistola puntata al volto non ha potuto fare altro che acconsentire alla richiesta dei due malviventi, che tenendolo costantemente sotto la minaccia dell'arma lo hanno accompagnato in tutti i locali dell'abitazione, mettendo tutto a soqquadro nella speranza di riuscire a trovare qualcosa di valore. Resisi conto di aver fatto un buco nell'acqua e che malgrado l'imbarazzante situazione in cui era venuto a trovarsi, l'anziano spaventato continuava ad insistere di non avere in casa oggetti di valore, i due banditi si sono arresi e si sono fatti consegnare il portafogli, nel quale erano contenuti circa 400 euro che l'anziano utilizzava per le spese quotidiane.
L'azione non è durata più di quindici minuti, che sono comunque bastati per mettere la casa sottosopra.
Al piano superiore dell'abitazione vive il figlio dell'uomo rapinato, e benché si trovasse in casa con la famiglia, non si è accorto di quanto stava avvenendo di sotto. E' stato il padre, dopo che i rapinatori si erano allontanati indisturbati, ad avvertire il figlio al piano superiore e a spiegargli l'accaduto. Stando al resoconto offerto dall'anziano, i due malviventi parlavano con accento chiaramente straniero e sembravano molto freddi e determinati. Secondo i carabinieri di Borgo Podgora intervenuti sul posto poco dopo, dovrebbe trattarsi anche di persone esperte in fatto di rapine, come starebbe a testimoniare il fatto che non hanno torto un capello alla vittima, perché non ce n'era bisogno, ma soprattutto perché trattandosi di una persona molto anziana non hanno voluto correre il rischio che una rapina potesse trasformarsi in qualcosa di molto peggiore. Nessuna indicazione sul tipo di autovettura utilizzata dai malviventi per arrivare in zona e poi per allontanarsi, e dunque nessuna informazione sulla eventuale presenza di un terzo complice con funzione di «palo» all'esterno dell'abitazione. Sempre secondo i carabinieri, per aver agito in quel modo e a volto scoperto i rapinatori dovevano necessariamente conoscere il luogo ed essere informati in maniera abbastanza meticolosa sulle abitudini dell'anziano e quelle del figlio che abita al piano superiore. L'idea che gli investigatori si sono fatti è che ci sia un informatore che ha avuto occasione di frequentare quella casa e che ha avuto sentore che l'anziano proprietario tenesse con sé somme di denaro capaci di far gola a dei rapinatori. Ovviamente quell'informatore, ammesso che esista davvero, non ha partecipato al colpo, o ha fatto da «palo» all'esterno.