Nessun obbligo di predisporre un servizio di salvamento per i bagnanti da parte di chi esercita attività di noleggio di attrezzature su area privata. È quanto, a grandi linee, ha affermato il Tribunale amministrativo di Latina in relazione al ricorso presentato contro il Comune di Sabaudia, che è stato condannato anche al pagamento di duemila euro di spese di lite.
I fatti risalgono all'estate dello scorso anno e il ricorso è stato presentato, oltre che contro il Comune di Sabaudia, anche contro il ministero dell'Ambiente, il ministero delle Infrastrutture, il ministero della Difesa, il Parco nazionale del Circeo, la Capitaneria e l'ex Corpo Forestale dello Stato.
Otto gli atti impugnati, ma il cuore di questa vicenda è una nota del Comune di Sabaudia risalente al 1 agosto 2018 con la quale si ordinava al privato di conformarsi ai presidi di salvataggio e assistenza ai bagnanti prescritti dall'ordine di sicurezza balneare dell'ufficio circondariale marittimo di Terracina del 2017.