Le dichiarazioni di due collaboratori di giustizia riaccendono la polemica sui rapporti tra il mondo della politica di Latina e ambienti legati al clan Di Silvio. Dopo le dichiarazioni di Renato Pugliese, già apparse nell'inchiesta Alba Pontina, ora tocca ad Agostino Riccardo raccontare cosa avveniva durante le elezioni del 2016 nel settore dell'attacchinaggio elettorale. Dai verbali poi emergono anche presunte compravendite di voti da parte di candidati consiglieri poi non eletti, come Roberto Bergamo. Nel turbine dei sospetti, in particolare, finisce il movimento Noi con Salvini, che poi darà vita a quella che oggi è la Lega in provincia di Latina. 

Il pentito Agostino Riccardo racconta di aver operato l'affissione di manifesti elettorali il giorno prima del voto del primo turno elettorale nel 2016. In quel modo, a Latina e Terracina, sugli spazi consentiti erano presenti i manifesti di Noi con Salvini. 

Ovvio che l'accostamento della Lega al mondo del clan Di Silvio abbia scatenato una ridda di reazioni nel mondo della politica pontina e nazionale, con richiesta di spiegazioni ai vertici nazionali e provinciali della Lega rispetto a questi rapporti. Il segretario del Pd Nicola Zingaretti è intervenuto chiedendo "a Matteo Salvini di fare subito chiarezza su questa vicenda".  Il sindaco di Latina Damiano Coletta ha detto: "Non va abbassata la guardia, le collusioni e contaminazioni vanno combattute sempre perché non mettono a rischio soltanto il principio di legalità ma producono un danno alla vita civile della nostra comunità". Chi difende la Lega e anche se stesso è il capogruppo regionale del Carroccio Angelo Tripodi, che era candidato sindaco nel 2016 e nelle cui liste era candidato Roberto Bergamo. "Non mi vergogno nel rivelare che nel 2015-2017 ho avuto problemi lavorativi. Si smontano così queste ricostruzioni fantasiose'. Non ho nulla da temere e tutti sono a conoscenza: la mafia mi fa schifo; ho combattuto sempre e sono distante anni luce dal modus operandi degli zingari di Latina; ho militato sin da ragazzo con onestà, tanti sacrifici e soprattutto senza risorse economiche; in più non ho mai conosciuto e avuto rapporti con questi personaggi né con i delinquenti! Non c'è nessun avviso di garanzia, ma abbiamo fiducia nella magistratura e siamo convinti debba andare fino in fondo".