L'ultima riunione organizzativa per mettere a punto ogni dettaglio dell'operazione di disinnesco dell'ordigno bellico ritrovato in località Rio Fresco il 15 marzo. Ieri è stato definito il sito dove sarà fatta deflagrare la bomba: sarà una cava di rena dismessa sita nel Comune di Priverno. C'era grande attesa nel volere conoscere il luogo dove sarebbe stata fatta deflagrare; inizialmente si era deciso di portarla nella cava di Cardi ad Itri, ma per una serie di motivi legati alla posizione - l'area è densamente abitata e si sarebbe dovuto procedere ad una ulteriore evacuazione - la soluzione è stata scartata. La macchina organizzativa è già partita da qualche giorno, il Comune di Formia ha affisso i manifesti su tutte le abitazioni che saranno fatte evacuare ed è iniziato lo smantellamento dell'ospedale Dono Svizzero. Ieri è stato definito nei dettagli cosa accadrà domenica. Le operazioni di evacuazione della zona rossa inizieranno alle 7, da questo momento si potrà solo uscire dal cerchio e si potrà rientrare solo alla fine. Indicativamente gli artificieri entreranno in scena tra le 10 e le 10.30. Non muoveranno una foglia fino a quando tutti i cittadini non saranno usciti dal raggio, che è di un chilometro e ottocento metri. La decisione di stabilire un raggio così ampio è legata alla posizione in cui si trova la bomba: una zona elevata ed aperta, che, se malauguratamente dovesse andare storto qualcosa (e purtroppo la possibilità esiste), le schegge arriverebbero fino a circa due chilometri. Entro i 300 metri, una bomba di questo portata (150 chili di esplosivo), gli edifici verrebbero rasi al suolo, oltre questa distanza verrebbero sventrati e fortemente lesionati.