Ecco gli artificieri dell'Esercito durante l'attività di rimozione della spoletta all'ordigno bellico. L'operazione, attualmente in corso, ha subito un ulteriore rallentamento, oltre a quello causato da alcuni cittadini che si sono barricati in casa. Infatti, gli artificieri hanno dovuto sospendere il loro intervento per un black out al gruppo elettrogeno che sta alimentando macchinari dell'ospedale Dono Svizzero di Formia, che è stato evacuato, ma alcune attrezzature hanno comunque bisogno di rimanere accese. Per dare la possibilità ai tecnici di rientrare in zona rossa, si sono interrotte le operazioni che sono riprese solo poco fa. Un ulteriore ritardo di circa un'ora

Le operazioni di disinnesco sono ufficialmente iniziate alle 12.05. Il via è stato dato a seguito del completamento delle operazioni di evacuazione. Subito dopo l'Enel ha provveduto a disalimentare l'area, attività al termine della quale gli artificieri hanno iniziato a rimuovere la spoletta a distanza. L'operazione viene svolta da gli artificieri del 21° Reggimento Genio Guastatori di Caserta e durerà, secondo i programmi, circa 4 ore. Gli specialisti dell'Esercito effettueranno tali operazioni mediante la rimozione a distanza della spoletta, rendendo l'ordigno sicuro per il successivo trasporto.

di: La Redazione

Dopo un inizio che sembrava tranquillo, si stanno registrando difficoltà a far uscire alcuni cittadini dalle proprie abitazioni. Al giro casa per casa da parte dei volontari della protezione civile, infatti, diverse persone sono state scoperte barricate nelle rispettive abitazioni. Questo ha comportato ritardi nel proseguimento delle operazioni da parte degli artificieri. Le operazioni di evacuazione - prima di questo secondo controllo - erano state completate alle 10.50, almeno per le persone autosufficienti, mentre sempre a quell'ora era in fase di ultimazione l'evacuazione di cinque persone allettate residenti nella zona rossa e di 10 persone allettate nella zona arancione. L'area è costantemente monitorata dalle Forze di Polizia unitamente al personale della Polizia Locale di Formia e delle Polizie Locali dei Comuni di Spigno Saturnia e Gaeta che hanno fornito personale in supporto.

La situazione è comunque sotto controllo visto che, al fine di un costante monitoraggio delle attività, dalle 8.30 di questa mattina è stato attivato in Prefettura il Comitato di Coordinamento dei Soccorsi, presieduto dal Prefetto, Maria Rosa Trio, mentre presso la sede del Comune di Formia sono operativi il Centro Operativo Misto, coordinato dal Viceprefetto Vicario, Vittoria Ciaramella e dal Dirigente della Protezione Civile di questa Prefettura, Marialanda Ippolito e il Centro Operativo Comunale. In prima linea anche il sindaco Paola Villa, presso il Com di Formia, per gestire il disagio causato da chi, barricandosi in casa, sta rallentando le operazioni.

Alcuni disagi registrati anche nei varchi installati all'altezza della Flacca. Infatti, nonostante le comunicazioni dei giorni scorsi, necessarie per informare la popolazione sulla chiusura della strada, diversi automobilisti si sono trovati di fronte al posto di blocco, costretti poi a deviare per Itri, ignari di quanto stesse accadendo a Formia. Naturalmente, accesso vietato per tutti.

Il Punto di Primo Intervento di Minturno sta gestendo tutte le emergenze che riguardano l'estremo sud pontino. Personale dell'ospedale Dono Svizzero di Formia e ambulanze già da questa mattina sono in servizio presso l'ex nosocomio di via degli Eroi. Anche la Polizia Municipale di Minturno sta svolgendo una serie di servizi in ausilio alle Forze dell'ordine.

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Sono iniziate  questa mattina intorno alle 7.30, puntuali come da programma, le operazioni di evacuazione della zona rossa di Formia per il trasporto e la successiva detonazione di un ordigno bellico che dovrà essere fatto brillare in una cava di Priverno. Sedicimila le persone che stanno lasciando le loro case per permettere il disinnesco dell'ordigno. In queste ore stanno raggiungendo il molo Vespucci gli sfollati di Formia. Un'evacuazione che si sta svolgendo con regolarità. Solo un paio di persone anziane non volevano lasciare la propria abitazione. È intervenuta di persona il sindaco Paola Villa insieme alle forze dell'ordine per convincerli.  Intanto al molo vespucci c'è chi si è già organizzato per trascorrere la giornata giocando a carte o leggendo un libro.

 A parlare delle operazioni è il colonnello Giuseppe Schiariti esercito italiano XXI genio guastatori che coordina l'operazione di bonifica dell'ordigno bellico: "Ci sono state sette riunioni per stabilire le procedure per procedere con la detonazione dell'ordigno. Si tratta di una bomba d'aereo di 230 chili, lanciata verosimilmente tra il 43 e 44 dopo lo sfondamento della linea Gustav da parte degli alleati. Quattro fasi per il disinnesco. Il rischio residio di esplosione esiste sempre anche se ormai ci sono procedure rodate che annullano praticamente il rischio di esplosione. La fase più pericolosa è il despolettamento che consiste nella rimozione della spoletta dell'ordigno. Dal momento in cui ci verrà dato il via libera, vale a dire quando sarà avvenuta l'evacuazione, un'ora e mezza per il despolettamento, quattro ore in sito, un'ora per il trasporto e un'altra per il brillamento in cava".

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