Hanno parlato complessivamente oltre cinque ore i difensori di Fabio Cardenia, il commercialista coinvolto nell'inchiesta Superjob e considerato al vertice di una presunta associazione per delinquere. L'inchiesta era quella delle coop che nascevano e morivano in pochissimo tempo e su cui erano stati accesi i riflettori dai militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza. Dopo che nella scorsa udienza il pubblico ministero Giuseppe Bontempo, titolare dell'inchiesta, aveva ricostruito i fatti e aveva chiesto complessivamente sei anni e dieci mesi di reclusione per il professionista pontino, ieri in aula è stato il turno degli avvocati Gianni Lauretti e Daniele Cardenia che nel corso dell'arringa hanno chiesto l'assoluzione dai reati contestati e la derubricazione dal vincolo associativo cercando di smontare pezzo per pezzo tutto il castello accusatorio. Non era una associazione per delinquere hanno sottolineato le difese - quella delle coop che morivano nel giro di pochissimo tempo. Le difese hanno chiesto la derubricazione di associazione in concorso così come anche per altri reati è stata chiesta una nuova qualificazione giuridica in sub ordine alla richiesta di assoluzione. Secondo il collegio difensivo non c'era alcun vincolo tra gli indagati al massimo poteva esserci un concorso e sul fronte della corruzione hanno sostenuto che il proprio assistito non era al corrente di alcuna indagine o di accertamenti di diversa natura.