"Maleducata di prima categoria". Urla la maestra alla bambina, picchiata sulle mani. E poi si sente ancora un'altra frase. "Ti ho detto di no, sei una bambina maleducata", puntualizza l'insegnante con un tono perentorio e anche intimidatorio. Il clima in classe è di terrore psicologico. I bambini sono piccoli, alcuni devono compiere ancora i quattro anni. In classe alcuni che sono seduti attorno a due tavoli, sembrano non accorgersi di nulla, altri capiscono invece di quello che accade, si girano, e poi tornano a fare il lavoro didattico. Il clima comunque è di trambusto, si percepisce una forte inquietudine e il clima diventa di vera paura. La bambina è in grandissima difficoltà, piange la maestra perde la pazienza, è agitata più del dovuto, tanto, la piccola sembra avere paura e l'audio degli schiaffi sulle mani è forte.
E' questo uno dei fotogrammi delle immagini relative alla telecamera piazzata dai carabinieri della Compagnia di Latina. «Non fare la stupida». E poi. «Ora ti arriva anche uno schiaffone», urla l'insegnante. L'episodio relativo alle immagini risale allo scorso 5 aprile quando durante l'attività didattica mentre i piccoli giocano con le costruzioni la piccola che viene rimproverata con la frase «Sei una maleducata di prima categoria», sposta la borsa all'insegnante mettendola a terra nel tentativo di farsi spazio sul banchetto ma è qui che si scatena la maestra. "No, maledizione. Guarda le mie cose dove stanno, guarda le mie cose dove sono! sei una maleducata". Sono tre gli schiaffi con cui viene colpita la piccola che inizia a piangere, poi la maestra continua con "Questo è il posto mio, non il tuo», la piccola piange si lamenta, viene rimproverata ancora una volta e alla fine la maestra urla "Stai zitta". Ad altri bambini invece le frasi che gli investigatori hanno contestato sono altre, tra cui. "Sei sordo nella vita".  C'è anche un altro episodio avvenuto a scuola quando alcuni piccolo, sono quattro vengono messi in punizione e lasciati soli in aula a piangere. Ma c'è anche un altro passaggio altrettanto drammatico quando un bambino inizia a piangere dopo una punizione e la maestra gli urla di non sporcare con le lacrime.