La maestra sospesa per maltrattamenti nei confronti di alcuni bambini della scuola materna di via degli Aurunci ha parlato pochissimo, cinque minuti sì e no, ma ha ammesso gli schiaffi ai bambini. Ha detto di aver agito in quel modo «impulsivo» con l'intento di correggere alcuni atteggiamenti dei piccoli ma che non era sua intenzione procurare loro traumi o lesioni. Dunque la donna si difende cercando di ricondurre l'accaduto entro il binario di mezzi correttivi esagerati. Nel corso dell'interrogatorio davanti al giudice Giuseppe Cario, l'insegnante, assistita dall'avvocato Leone Zeppieri, è apparsa tranquilla, niente lacrime né leggerezza, in fondo ha ammesso ciò che è nei video. Le vengono contestati per la precisione tre episodi, gli stessi contenuti nell'ordinanza contenente la misura cautelare della sospensione dal servizio e che fondano sull'esposto di un genitore. Sullo sfondo però c'è dell'altro ed emerge che, tutto sommato, questi cosiddetti metodi correttivi un po' esagerati, così definiti dall'indagata, fossero in qualche modo conosciuti all'interno della scuola. Insomma non si sarebbe trattato di un fulmine a ciel sereno, non completamente. Per adesso la difesa della maestra non ha chiesto modifiche alla misura cautelare applicata dal gip, dunque la donna, che ha 63 anni ed è prossima alla pensione, resta fuori dal plesso di via degli Aurunci. Come si sa, le contestazioni sono gravi e riferite a fatti ripetuti, che integrano il reato di maltrattamento di minori sia dal punto di vista fisico che psicologico e tali da aver causato un trauma nei bambini. Ciò sarebbe emerso in particolare in un caso, quello di una bambina che a febbraio scorso, appena uscita da scuola, ha cominciato a tremare dicendo che voleva tornare subito a casa.
Il fatto
La maestra dal gip: «Erano correzioni verso bambini indisciplinati»
Latina - La maestra ha parlato pochissimo e non ha negato del tutto le contestazioni contenute nell’ordinanza