Trent'anni ostaggio della cattiva toponomastica, ovvero di strade dal doppio nome con tutto l'inevitabile caos legato ad anagrafe, posta e ad ogni altro servizio essenziale oggetto di comunicazioni. Una storia già vista nel Comune capoluogo oggetto delle più svariate disavventure in fatto di onomastica cittadina, ma che oggi potrebbe avere un lieto fine, con scuse e accollo delle spese dell'errore da parte del Comune di Latina. Incredibile, ma vero è ciò che potrebbe succedere per gli abitanti di Strada Creta che dal 1988 sono anche gli stessi abitanti di Strada Pietra. Il caso è stato discusso nell'ultima commissione toponomastica presieduta da Celina Mattei ed è un esempio virtuoso di come i cittadini e l'amministrazione possano tendersi la mano per arrivare alla soluzione di un problema. I cittadini di alcune strade di borgo Piave hanno presentato istanza per uscire dal limbo in cui vivevano dal 1988, si sono presentati in commissione e hanno raccontato la loro storia. A specificarne i dettagli è il consigliere comunale Salvatore Antoci che fa della difesa del cittadino una battagli quotidiana. «La mancata applicazione di una delibera del 1988 – spiega il consigliere del Gruppo misto - che cambiava il nome di due strade, entrambi poste nei pressi di Borgo Piave, rispettivamente da Strada Creta a Via Matilde Serao e da Strada Pietra a Via Leonida Bissolati, ha fatto sì che il nome delle due strade rimanesse incerto per tutti questi anni, causando notevoli disagi ai residenti sia nella ricezione della posta sia in tutte le altre pratiche dove è richiesta l'indicazione della residenza». Addirittura ci sono stati casi di componenti dello stesso nucleo familiare che hanno indirizzi diversi sulla carta di identità. Un padre di uno stesso nucleo familiare si vedeva attribuire una strada, e il figlio, abitante nella medesima casa se ne vedeva attribuire sulla patente un'altra.